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Favoreggiatore dei Lo Piccolo? | “No, non si è mai assentato dal lavoro”

Quatrosi: "Ho incontrato anche un poliziotto"
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Il pentito Francesco Briguglio lo ha accusato di aver agevolato la latitanza di Salvatore e Sandro Lo Piccolo, accompagnandoli anche nei periodi di vacanza. Manuel Pasta, altro collaboratore di giustizia, ha raccontato che si vantasse di aver insegnato a nuotare al Barone. Ma lui, Andrea Quatrosi, arrestato nell’aprile 2010 con l’accusa di essere il capo del mandamento mafioso di Resuttana, non si sarebbe mai mosso dall’azienda tessile nella quale lavorava. Questo raccontano i suoi colleghi, chiamati a testimoniare al processo che lo vede alla sbarra insieme a Diego Ciulla, titolare del negozio Hessian di Palermo, e Piero Pilo, per associazione mafiosa ed estorsione.

“Non usciva mai, faceva tutto quello che c’era da fare. Se serviva si metteva dietro la macchina a cucire” ha spiegato alla corte uno dei collaboratori dell’azienda tessile di Carini sottolineando come fosse lui a svolgere le commissioni per conto della ditta. L’unica cosa che Quatrosi faceva, al di fuori dell’azienda, era andare a prendere e lasciare gli operai che provenivano da Monreale.

Quatrosi, dopo l’impiego in quell’azienda,  “faceva il ‘sansaliere’, vendeva vestiti e giubotti, viveva in normalissime condizioni economiche”. La stessa tesi è stata sostenuta dagli altri collaboratori aziendali chiamati a testimoniare che hanno aggiunto come, neanche durante l’estate sarebbe mancato per passare periodi di ferie. Il cognato di Quatrosi, chiamato anche lui a testimoniare, ha giurato che Quatrosi non sapesse assolutamente nuotare.

Sul banco dei testimoni, poi, si è seduto un sottufficiale dei carabinieri. Ha raccontato dei pedinamenti fatti e di come Quatrosi incontrasse prevalentemente pregiudicati. A questo punto, collegato in videoconferenza, Quatrosi fa sentire la sua voce e fa dichiarazioni spontanee: “Io non capisco. Il maresciallo dice che mi ha seguito materialmente ma io, e risulta dai documenti, mi sono incontrato anche con un ufficiale della polizia. Ma non c’era incontro misterioso – dice Quatrosi – il motivo di questi incontri era per comprare l’auto a mio figlio”. Il riferimento sarebbe all’incontro del 15 febbraio 2010, alle 12.10, in cui Quatrosi, in compagnia di Mario Napoli, detto “Big Jim”, già condannato a otto anni e 8 mesi in abbreviato, al bar Santoro di piazza Indipendenza, viene osservato mentre parla con Agostino Aiello. Nessuno aveva mai rivelato che si trattasse di un poliziotto.


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