Braccio di ferro nel centrosinistra| E nel totonomi spunta anche Mattarella - Live Sicilia

Braccio di ferro nel centrosinistra| E nel totonomi spunta anche Mattarella

PALERMO 2012
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Cinquanta giorni. Tanto manca alle prossime elezioni comunali e a Palermo tutti sembrano avere le idee chiare, meno che il centrosinistra. La coalizione che ha promosso le primarie, che avrebbero dovuto consacrare in modo inequivocabile il candidato sindaco e invece si sono rivelate un guazzabuglio, è l’unica a non aver ancora scelto con convinzione chi concorrerà per Palazzo delle Aquile. Annunciate come una festa di partecipazione e di democrazia, le primarie si sono rivelate un boomerang che ha lasciato sul campo polemiche e scontri all’arma bianca. La visita dei carabinieri alla sede del Pd per indagare sul seggio di piazza Indipendenza è solo l’ennesima prova di una consultazione svoltasi fra veleni e sospetti che non sono certo un buon viatico per la campagna elettorale.

Adesso il punto è uno: candidare o meno Fabrizio Ferrandelli? L’ex capogruppo di Idv a Sala delle Lapidi ha dalla sua una vittoria alle primarie, che per quanto risicata sempre una vittoria resta, confermata anche dal giudizio dei garanti. Ma non basta. Tranne il Pd, infatti, nessuno nel centrosinistra vuole sostenerlo e, scartata l’ipotesi Borsellino, in tanti ormai cominciano a ragionare su un “quinto nome” che possa ricompattare la coalizione a meno di due mesi dal voto.

Andare alle urne con due candidati significherebbe perdere al primo turno e questo lo sanno tutti: ecco perché ieri, da Roma, i vertici nazionali del Pd hanno scritto a Lupo e Di Girolamo chiedendo senso di responsabilità. Un invito, secondo qualcuno,  a “mollare” il vincitore delle primarie in nome di un’unità del centrosinistra. Invito che, ovviamente, i big sponsor di Ferrandelli respingerebbero con convinzione. Lumia, Cracolici e Innovazioni non ne vogliono sapere, infatti, di rinunciare a una vittoria politica pesantissima che ha portato Lupo alle dimissioni. Anche perché, ragionano i filolombardiani, sarebbe il secondo schiaffo dopo l’intervento di Migliavacca per spostare al 27 maggio la convocazione dell’assemblea regionale che dovrebbe sostituire il segretario.

Un braccio di ferro in piena regola, fra il resto della coalizione e una parte del Pd che si è già messo in cerca di un nome super partes e un altro pezzo del Pd che invece non vuole saperne, tanto che ha già calendarizzato le visite a Palermo di D’Alema, Fioroni e Violante proprio a sostegno di Ferrandelli. Gli appelli all’unità si moltiplicano di ora in ora, ma è chiaro che adesso tutto dipenderà dal vincitore delle primarie e dalla sua disponibilità (sua e dei suoi sponsor) a fare un passo indietro. Nel frattempo, però, si rincorrono le voci su possibili candidati alternativi.

Tramontata l’ipotesi Arcuri, sul tavolo sono finiti i nomi di Francesco Forgione, che però dovrebbe avere più chance come candidato della sinistra in caso di spaccatura, di Alessandra Siragusa e di Ignazio Marino, anche se le quotazioni del senatore Pd sono calate vertiginosamente. L’ultimo nome fatto, in ordine di tempo, è quello di Bernardo Mattarella, anche se rimane, su tutto, l’incognita Orlando. L’ex sindaco ha detto a Migliavacca che è pronto a sostenere qualunque altro nome proposto dal Pd, basta che non sia quello di Ferrandelli, altrimenti Idv potrebbe chiedergli di scendere in campo. Nonostante lui, almeno a parole, non ne voglia sapere.


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