Figuccia a Musumeci |"Serve un rimpasto di governo"

Figuccia a Musumeci |”Serve un rimpasto di governo”

Commenti

    Ma questo ci fa o ci è. Da Giletti si parlava dello stipendificio Regione e lui si vantava di un emendamento per stabilizzare nella Resais altri precari. Poi la stabilizzazione dei Pip di cui si fa portavoce. Poi la a fare l’assessore all’energia e scappa dalle responsabilità. Una famiglia quella figuccia che campa con le indennità dì deputato o consigliere padre figlio sorella genero ed è a chiacchere contro la casta. La vergogna della Sicilia è l’ipocrisia dei cretini e dei furbi e guarda caso sono tutti al potere.
    .

    Cambiamo la Sicilia…Cambiamo passo…prima che sia troppo tardi

    Figuccia prima forzista poi Udc, poi si stava avvicinando a Salvini, adesso fa il portavoce di Giletti.
    Figuccia ossessionato da Miccichè.

    Ma senti da quale pulpito viene la predica! Da uno che non ha saputo fare l’assessore ai rifiuti! Infatti poco dopo meno di un mese si è dimesso ed è ancora che corre! E’ facile dare fiato ai denti e pontificare sull’operato degli altri! E poi sua sorella Sabrina, dov’è finita dopo le denunce su Bellolampo? Che fà, le hanno tirato un osso e si è acquietata?

    E la pace nel mondo. Ha dimenticato la pace nel mondo.

    Cioè l’anno Mai.

    Può fare il partito dei populisti con crocetta giletti e orlando. A chiacchiere sarebbero i primi.

    Deputato Figuccia non giochi con il mestiere dei panettieri e pizzaioli, i rimpasti li fanno loro poiché lavorano con sacrificio e spirito di servizio. Lei stesso deve dimettersi e le dimissioni le deve chiedere a Musumeci così andate a lavorare e liberate la Sicilia dall’essere definita caricatura e macchietta anche da Giletti. Vergogna!
    Lei, Armao, Miccichè, Musumeci etc. etc. Leggete sotto :

    Ogni mille giovani siciliani, 386 non studiano né lavorano. L’Unicef fotografa la Sicilia come la capitale dei “neet”, gli under 30 cui il sistema-Paese non offre nulla: sono il 38,6 per cento, non solo molto più della media nazionale (23,4 per cento, un dato che fa dell’Italia il peggior Paese europeo), ma anche ben al di sopra di Paesi percepiti come più poveri come Romania (17) e Bulgaria (18,1). Alle spalle dell’Isola si piazzano altre due regioni meridionali, la Calabria e la Campania…..

    Hai ragione serve un cambio, tutti a casa, siete il nulla .

    Ma perché date voce ad uno così?
    Appena gli hanno dato maggiori responsabilità da assessore regionale è scappato via a gambe levate e ora critica chi quella responsabilità se l’assume?
    Stia zitto!

    Bene dice lo statista irrequieto,solo un dettaglio ma lui in questa rosa di nuovi assessori illuminati vorrà fare parte?ops scusate se non ricordo male è scappato di notte da Viale Campania dopo poche ore. È meglio farsi regalare il jackpot senza responsabilità,che ne dite cari lettori di Live Sicilia?

    non lo conoscevo, ma sentendolo parlare da Giletti credo che possiamo affermare senza tema di smentita alcuna, che questo signore e peggio di tutti gli altri.
    FANNO A GARA A CHI E’ PEGGIO

    uno scandalo vedere il presidente miccichè schierarsi per il mantenimento dei privilegi come i vitakizi che lui stesso percepisce..figuccia non le manda a dire e ha tutta la mia fiducia perchè combatte un sistema marcio

    On.figuccia si fa sempre portavoce di tutti i problemi .
    Nessun deputato è riuscito ha raggruppare il popolo per evidenziare i problemi che girano in torno a questa Regione , Lui lo fa ..è un grande , unico complimenti onorevole Figuccia !!

    Condivido in pieno che serve una svolta. Gli attuali assessori non sono stati in grado di fare ciò è a questo punto l’unica soluzione è quella di cambiarli. Serve un cambiamento drastico e soprattutto serve individuare le persone giuste che possono ricoprire gli incarichi.

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Gli ultimi commenti su LiveSicilia

E allora? Dov'è la notizia se tutto rientra nella norma. Ebbene, questo è il mese dell'ipocrisia (avete presente la valanga di "auguri" urbi et orbi?), quindi ci sta tutto e calza a pennello lo stupore per il "caro voli" che, invece è un fatto ordinario e ricorrente. Che Natale sarebbe senza l'albero, il presepe, il panettone e i politici che si stracciano le vesti per il caro voli? E, ovviamente, l'informazione che torna a battere sugli stessi tasti, stavolta con la piccola variante del concorso. Ok, tranquilli, passerà. Ma tornerà puntualissimo a Pasqua, insieme alla colomba e alle uova. Insomma, qual è la novità?

Dopo quarant’anni di precariato strutturale, presentare l’aumento delle giornate lavorative come una “svolta storica” appare non solo insufficiente, ma profondamente offensivo per migliaia di lavoratrici e lavoratori forestali. Portare le giornate da 151 a 174, da 101 a 124 e da 78 a 101 non è una riforma: è l’ennesimo rattoppo su una ferita che la politica regionale sceglie consapevolmente di non curare. Si continua a parlare di “passo avanti” e di “gestione sostenibile del territorio”, ma si evita accuratamente di affrontare il nodo centrale: la stabilizzazione di chi da decenni garantisce la tutela dei boschi siciliani in condizioni di precarietà permanente. Migliaia di operai che ogni anno vengono richiamati al lavoro, formati, utilizzati e poi rimandati a casa, senza certezze, senza dignità, senza futuro.Dopo 40 anni, non è accettabile che la Regione Sicilia consideri un aumento di qualche settimana lavorativa come una concessione straordinaria. Non è rispetto, non è valorizzazione del lavoro, non è programmazione. È solo il rinvio dell’ennesima riforma annunciata e mai realizzata.Si parla di sostenibilità ambientale, ma non esiste sostenibilità senza sostenibilità sociale. Non si può difendere il territorio continuando a tenere in ostaggio chi quel territorio lo cura ogni giorno. La vera riforma sarebbe uscire definitivamente dal bacino del precariato, riconoscendo diritti, stabilità e dignità a lavoratori che hanno già ampiamente dimostrato il loro valore.Dopo quattro decenni di attese, promesse e sacrifici, questo emendamento non rappresenta un traguardo: rappresenta l’ennesima occasione mancata. E soprattutto, una grave mancanza di rispetto verso chi chiede solo ciò che gli spetta.

Cateno De Luca sforna nuovi movimenti e partitini con la stessa velocità e noncuranza con cui passa dalle invettive agli apprezzamenti per tornare di nuovo alle invettive. Le vicende che lo hanno visto altalenante nei rapporti con l'ologramma e la banda bassotti politica ne sono la prova. Attualmente il pendolo è tornato ad oscillare a sinistra, ma quelli non ne vogliono sapere e di tentare un'altra avventura in solitaria non è cosa. Perciò il soggetto si agita e prova a restare al centro dell'attenzione mediatica non potendo essere al centro della scena politica. Come gli finirà lo vedremo, ma la credibilità politica è uscita fortemente minata dalle tante scelte sbagliate che si stanno "mangiando" anche l'aura di bravo amministratore sulla quale ha fatto sempre affidamento.

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