Film su Messina Denaro, sui manifesti insulti al boss - Live Sicilia

Esce “Iddu”, il film su Messina Denaro: insulti contro il boss sui poster

Commenti

    Ritengo moralmente commendevoli gli insulti indirizzati al fu Matteo Messina Denaro. Sono espressione di quella “tensione morale” antimafiosa che in larghe aree della Sicilia si è sopita o non è mai esistita, come la incredibile latitanza di MMD testimonia. Del resto, ricordiamoci che parliamo, oltre che di un mafioso di alto rango, di un assassino e di uno stragista. La morte non cancella i peccati, e gli “insulti” forse sono il modo più fedele di descrivere MMD

    Chi fa questo cose piccole e meschine non è meno del.personaggio oggetto del film

    È inquietante il solo avere pensato di fare un film poi dopo un anno quasi per festeggiarlo e ricordarlo. Spero che le sale siano deserte. Nemmeno per Falcone e Borsellino l’hanno fatto un film in così breve tempo. Il film deve essere ritirato.

    Avrei in mente un termine sprezzante perfettamente adeguato a definire una persona convinta che chi scrive insulti indirizzati ad un capo mafioso, PLURIOMICIDA (con, tra gli altri, l’omicidio di una donna incinta nel curriculum) e STRAGISTA, sia da mettere sullo stesso piano del suddetto mafioso-pluriomicida-stagista. Non scrivo il termine, perché molto probabilmente (non so se “giustamente”) verrei censurato. Mi limito a dire, quindi, che certe idee esprimono drammaticamente la mancanza della “tensione morale” anti-mafiosa cui alludevo in un precedente messaggio. Una lacuna cui consegue la incapacità di comprendere appieno la gravità del fenomeno mafioso, e quindi di condannarlo con lo sprezzo e il rigore assoluto che merita.

    E a proposito di tensione morale antimafiosa, e di corretta percezione della gravità del fenomeno mafioso, mi chiedo se chi auspica financo “il ritiro” del film lo fa perché è davvero convinto che la pellicola “celebrerebbe” Messina Denaro , o se le ragioni sono altre, meno nobili….

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Quando morì il leone Ciccio ( il primo) io non ci credevo, perché per me il leone era come mio padre, quindi immortale, non era possibile che fosse morto. Chiesi così a papà di portarmi davanti la gabbia, era vuota. Stetti zitto. Il mondo era a colori negli anni "60 , è vero, però ricordo che stavo molto in casa a guardare la TV , una vecchia Grundig a un canale in bianco e nero e il modo era cosi: Vietnam, vietcong, ho chi min, Polpot, tutto in bianco e nero. Ecco, quel giorno fissò la mia pellicola. Capii che anche papà sarebbe potuto morire come Ciccio il leone, il re, l'imbattibile. Ciccio mi proietto' con la sua dipartita nel mondo, quello vero dove la vita è un soffio pari al vento del mare che accarezzava il suo crine.. .

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