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Finanziaria ancora in alto mare

Approvata meno della metà degli articoli della legge di stabilità, già in ritardo rispetto alla tabella di marcia. Non mancano le critiche, da Orlando a Faraone. GUARDA LA SEDUTA DELLA COMMISSIONE BILANCIO

Palazzo dei normanni
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PALERMO – Una lunga notte in Commissione non è servita. E così, per provare a raggiungere il traguardo dell’approvazione della Finanziaria, ancora in alto mare, i deputati si riuniscono anche domenica

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In queste ultime ore non sono mancate le polemiche e le proteste, come quella del presidente dell’Anci Leoluca Orlando che ha lamentato gli “inaccettabili nuovi tagli per i Comuni”. Proprio dall’articolo 8, riguardante gli stnaziamenti per gli enti locali, si è ripartiti questo pomeriggio per una seduta che si prevede no-stop.

A proposito di Comuni, passa un emendamento del deputato Giuseppe Milazzo che potrebbe “stoppare” per il momento la creazione delle Zone a traffico limitato nelle città siciliane, a cominciare da Palermo. La proposta di modifica approvata poco fa, infatti, obbliga i Comuni a dotarsi di un regolamento entro 90 giorni dalla pubblicazione della Finanziaria regionale.

“Il consiglio comunale – spiega Milazzo – sarà chiamato a differenziare la tariffa tra residente e non residente, a prevedere strumenti per contrastare e monitorare l’inquinamento, le sanzioni e l’ingresso gratuito per i disabili nonchè evetuali egevolazioni. Voglio ringraziare i colleghi delle commissioni – aggiunge -che hanno condiviso il fatto che ztl non significa solo tassare i cittadini”.

Intanto, il deputato di Forza Italia Vincenzo Figuccia, invece, ha giudicato insoddisfacenti le norme deidcate ai cosiddetti “ex Pip”. Eppure, proprio questa categoria nei giorni scorsi aveva potuto “brindare” alla norma che di fatto apriva alla possibilità che un precario, sebbene appartenente a un nucleo familiare “ricco” potesse ottenere il sussidio regionale. I deputati avevano poi frenato di fronte all’articolo riguardante gli stanziamenti per i Forestali.

L’arrivo della legge di stabilità a Sala d’Ercole, così, è slittato alla prossima settimana. Tra le novità dei giorni scorsi l’approvazione di un emendamento a firma Cinquestelle che destina metà della cosiddetta “ecotassa” agli stessi Comuni. Una richiesta che nei giorni scorsi era stata avanzata anche dall’Anci. “Se l’emendamento dovesse passare pure in aula – dice l’estensore, Giampiero Trizzino – sarebbe una grande conquista per i Comuni, alle prese con una crisi economica spaventosa. Non solo, l’emendamento – ed è questo il suo scopo – potrebbe fungere da volano alla raccolta differenziata”. Una spinta notevole per la differenziata, secondo i grillini, sarebbe potuta arrivare dall’emendamento (bocciato) che istituiva la tariffa puntuale sui rifiuti, che prevedeva il pagamento da parte dei cittadini di somme calcolate sulla quantità di rifiuti effettivamente prodotta. Dichiarato inammissibile invece il “no” agli inceneritori. “Questo – dicono i deputati Cinquestelle – grazie al fondamentale contributo del Pd, che ha fatto sentire pesantemente la sua voce in commissione, mettendo in mostra ancora una volta la sua infinita ipocrisia: in pubblico combattono gli inceneritori, dentro le istituzioni si adoperano per favorirli”.

È stata salutata con soddisfazione dal deputato di Forza Italia Vincenzo Figuccia, invece, “la norma relativa all’assegnazione di immobili occupati abusivamente. Da un lato servirà a garantire le fasce più deboli in possesso dei requisiti per l’assegnazione e la stipula di un regolare contratto d’affitto degli alloggi, in cui abitano di fatto da diversi decenni, dall’altro comporterà un notevole incremento economico per gli Enti gestori dell’edilizia residenziale pubblica, che potranno così svolgere gli opportuni lavori di manutenzione degli edifici. La norma, oltre ad affermare il principio di legalità, – ha aggiunto Figuccia – non comporterà spese aggiuntive a carico del bilancio regionale. Per queste ragioni la sosterrò con forza in Aula”.

Critiche invece sono giunte dal deputato di Grande Sud Bernadette Grasso. “Laddove vi fossero ancora dubbi circa la sudditanza dell’esecutivo regionale rispetto al regime romano, – ha dichiarato – è sufficiente visionare la finanziaria Crocetta, un provvedimento drammatico che non programma il futuro, distante anni luce da ogni prospettiva di rilancio dell’economia isolana. Si pensi ad esempio a quanto verificatosi in commissione Bilancio, con l’articolo 15 della legge di Stabilità sul precariato, nel quale Palazzo d’Orleans, sostenuto da una maggioranza cieca, rispetto al tanto sbandierato piano di stabilizzazione, ha chiesto l’accantonamento, in attesa di un’ulteriore decisione romana, rispetto alle criticità che la ragioneria generale dello stato ha avanzato in ordine alle proroghe di stabilizzazione e al contributo decennale. In scena l’ennesimo pasticcio, un governo regionale senza una guida, che difende l’interesse di bottega, che elargisce contentini (basta guardare la tabella H), a ciascuno il suo. Un governo che cerca giustificazioni alla propria inefficienza, anche di riorganizzazione della macchina burocratica regionale – conclude Grasso -, scaricando responsabilità e competenze ai comuni che sono ormai al collasso. Sui trasferimenti? Altre bugie, saranno erogati soltanto a saldo delle tre trimestralità, mentre i fondi per i contrattisti per gli investimenti nelle ultime trimestralità”. E a dire il vero, nemmeno il giudizio del governo romano è così entusiaste. Molto dure infatti le parole del sottosegretario Davide Faraone: “”Nella finanziaria – ha detto – non ci sono le nuove generazioni, non ci sono le start up. Si discute sempre di Lsu, di forestali, temi importanti ma che fanno parte del trapassato, e noi invece avremmo bisogno di finanziarie del futuro”. E il futuro della Finanziaria, ancora in alto mare, è già in salita.

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