Sicilia, tensione sulla Finanziaria: De Luca contro il taglio del testo

Finanziaria, sale la tensione. De Luca: “No al taglio delle norme”

Verso lo stralcio di una sessantina di ordinamentali, Scn non ci sta

PALERMO – La legge di stabilità viaggia verso la cura dimagrante e all’Ars sale la tensione. La miccia la accende Cateno De Luca, che lanciando il suo nuovo progetto politico ‘Ti Amo Sicilia’ approfitta della conferenza stampa all’Ars per mandare segnali di guerra al governo. “La situazione è gravissima, denuncio la mortificazione delle procedure e l’applicazione di metodi da dittatura”, segnala.

Finanziaria, la ‘dieta’ che non piace a Cateno De Luca

L’Esecutivo, a suo dire, sarebbe reo di avere abbandonato al proprio destino le norme ordinamentali concordate con i deluchiani, approvate in commissione Bilancio e ora a forte rischio tagliola. La scelta, regolamento d’Aula alla mano, spetta al presidente dell’Ars. Galvagno potrà stralciare le “disposizioni estranee” al ddl di stabilità, facendole confluire in un nuovo disegno di legge.

A rischio le norme ordinamentali

A rischio una sessantina di misure, tra cui quelle care a De Luca, come il trasferimento delle aree demaniali e fluviali ai Comuni. “Mi chiedo dove sia il rispetto del Parlamento e del voto dato in commissione Bilancio”, tuona il sindaco di Taormina. Il percorso è condiviso tra Palazzo d’Orleans e Palazzo dei Normanni e allora De Luca, che intanto lancia il suo ‘Governo di liberazione’, ne ha per tutti: “Dagnino si dimetta per la magra figura che ha fatto fare al governo, un Esecutivo che si ridimensiona da sé e applica la tagliola su norme condivise e votate dalla commissione Bilancio. Questo è il segnale che il governo non ha più maggioranza. Galvagno? Mi convochi, non si può decidere di stralciare in un batter di ciglia delle norme frutto di ore di lavoro e di tavoli tecnici”.

Cateno De Luca
Cateno De Luca

Il capogruppo di Sud chiama nord chiede poi di conoscere quali saranno i criteri di scelta in base ai quali saranno salvate o rinviate le norme. “Vorrei capire cosa distingue una norma ordinamentale da una che, invece, può rientrare a pieno diritto tra quelle della legge di stabilità”.

Riflettori su Torre Pisana

L’Aula questa mattina ha approvato il bilancio interno del Parlamento siciliano. I deputati attendono ora di conoscere le decisioni che verranno prese in Torre Pisana. Il nuovo testo rimescolerà le carte in tavola e non è detto che non siano necessari nuovi interventi da parte del governo per tenere lontano il rischio del voto segreto.

Addio al maxi fondo delle Infrastrutture

L’ultimo segnale di pace è arrivato con la rideterminazione del fondo destinato alla realizzazione di piccole opere e assegnato all’assessorato alle Infrastrutture. Addio ai 54 milioni di euro, che erano finiti nel mirino dell’opposizione: un emendamento del governo annunciato in Aula da Dagnino ridimensiona, ma non cancella del tutto, il fondo: si passa da 54 a quattro milioni di euro.

Schillaci (M5s): “Calma apparente nella maggioranza”

La deputata del Movimento cinque stelle, Roberta Schillaci, intanto segnala: “Sulla legge di bilancio e la finanziaria la maggioranza di Schifani ha molti nodi al suo interno, è solo calma apparente. Si naviga a vista ma il rischio del caos è dietro l’angolo”. Anche Schillaci invita allo stralcio della “pletora di norme ordinamentali e mance”, poi avverte: “Si apra un confronto serio in Aula ma se la maggioranza pensa ad un arrocco o, peggio ancora, ad una tagliola sarà battaglia”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI