Finanziaria, il governo inciampa ancora sul voto segreto in Aula

Finanziaria, il governo inciampa ancora sul voto segreto in Aula

Via libera all'assunzione di 300 neolaureati che andranno in soccorso degli enti locali. M5s ancora critici sul ddl stabilità

PALERMO – Ancora un inciampo per il governo Musumeci nella corsa a ostacoli per l’approvazione della finanziaria. Tramontata, almeno per il momento, l’ipotesi di un maxiemendamento che possa accelerare i lavori d’Aula, nel pomeriggio dell’Ars il governatore Nello Musumeci è costretto ad assistere al naufragio dell’articolo 19 della legge di stabilità: ancora una volta è il voto segreto ad affossare una norma del governo. Con 37 voti favorevoli e 16 contrati Sala d’Ercole, infatti, ha cancellato l’articolo che introduceva la possibilità per la Ragioneria generale della Regione di esercitare l’attività ispettiva nei confronti degli enti vigilati e delle società partecipate regionali anche attraverso avvocati, commercialisti, aziendalisti, revisori dei conti, magistrati e avvocati dello Stato in quiescenza, oltre che attraverso dirigenti o funzionari statali e regionali in quiescenza.

Complessivamente sei le norme approvate oggi. In mattinata era stato dato il via libera all’articolo 9 su Riscossione Sicilia, che sancisce il subentro dell’Agenzia delle Entrate sulla riscossione dei tributi nell’Isola. Il Pd ottiene l’ok all’unanimità a un ordine del giorno che impegna il governo regionale a garantire che, in sede di confronto con lo Stato per la definizione dell’accordo che sancirà il passaggio all’Agenzia delle Entrate delle funzioni di esazione delle imposte, vengano garantiti i diritti dei dipendenti di Riscossione Sicilia. “L’esecutivo regionale apra un confronto con le organizzazioni sindacali e informi periodicamente la commissione bilancio dell’Ars”, dice il capogruppo dem Giuseppe Lupo.

Passa la norma che consentirà alla Regione di utilizzare 300 laureati come supporto organizzativo alla spesa dei fondi extraregionali. “Una boccata d’ossigeno per un’amministrazione al collasso – commenta il dem Antonello Cracolici -.Una norma di buon senso che risponde alla necessità di reclutare figure specialistiche in possesso di competenze utili alla gestione dei fondi europei”. Sulla stessa linea la deputata di Forza Italia Marianna Caronia: “Trecento assunzioni di laureati in materie giuridiche, tecnico-ambientali o economiche, per rinforzare per un periodo di tre anni le fila della pubblica amministrazione per favorire l’utilizzo dei fondi europei per la ripresa e dei programmi comunitari ordinari – sottolinea -. Una ottima notizia che dà risposta ai tanti appelli che arrivano ormai quotidianamente dagli enti locali e dagli uffici della stessa Regione. Avviare subito queste assunzioni permetterà di non farsi trovare impreparati di fronte alla nuova programmazione comunitaria”.

In casa Diventerà bellissima Giusi Savarino sorride per la norma che aumenta i fondi stanziati per il corpo forestale che piace anche all’ex M5s (oggi Attiva Sicilia) Valentina Palmeri. “Grazie a un emendamento di cui sono prima firmataria, inoltre, per la prima volta, stanziamo due milioni di euro da destinare a progetti pilota per la prevenzione degli incendi con mezzi innovativi – ricorda -. In Aula ho ricevuto rassicurazioni dall’assessore al territorio Toto Cordaro che darà priorità nel finanziamento di questi progetti proprio alle comunità colpite dagli incendi lo scorso anno: penso a Menfi, Altofonte e alla riserva dello Zingaro”.

Nella giornata di Palazzo dei Normanni c’è anche l’ok all’articolo 4, che prevede ‘Disposizioni in materia di contenimento e razionalizzazione della spesa’, per le partecipate regionali: si tratta di una norma riscritta dal governo e che prevede l’approvazione di un piano di rientro che porti a una riduzione delle spese correnti pari al 3%. Disco verde anche agli articoli 15 e 18 che riguardano l’istituto dei cosiddetti ‘comandi’ di personale nella sanità e per la rigenerazione amministrativa della pubblica amministrazione. Cordaro incassa anche il sì all’articolo 31, che riguarda contributi per le spese per la redazione, revisione e rielaborazione degli strumenti territoriali e urbanistici di governo del territorio, dei piani attuativi nonché per gli studi di settore e l’istituzione di un fondo di rotazione dell’importo di 500mila euro.

Bocciato a voto palese, infine, l’articolo sul contenimento della spesa pensionistica che prevedeva un contributo di solidarietà per i Regionali assunti prima del 1986. “Con quella norma il governo voleva mettere le mani in tasca ai pensionati regionali – è il commento del capogruppo M5s Giovanni Di Caro -. Era una misura simbolica , ma proprio per questo pericolosa, di una finanziaria che si sta confermando pessima e in parte da riscrivere”. Secondo Di Caro la norma sulle pensioni “introduceva un principio pericoloso e tra l’altro paradossale, visto che questo Parlamento – sostiene – sul tema delle pensioni si era già pronunciato, ma in senso contrario, aumentando le proprie e il M5s ha rinunciato a quegli aumenti”. I pentastellati ribadiscono il loro giudizio già espresso sulla legge di stabilità: “Sarà ricordata come una delle peggiori viste da queste parti”.


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