La scomparsa di Kata, quel grido della mamma di Denise

La scomparsa di Kata, quel grido della mamma di Denise

Kata è scomparsa. Ore d'angoscia. L'appello della Sicilia.

Sono ore tremende d’angoscia, quelle che stiamo vivendo tutti. Pensiamo a Kata, bimba peruviana scomparsa a Firenze. Pensiamo all’apprensione che morde il cuore dei suoi familiari. E molti di noi stanno pregando affinché questa piccola di cinque anni venga ritrovata sana e salva. Secondo la cronaca fin qui disponibile, la bimba stava giocando con alcuni coetanei nel cortile dell’hotel Astor, una struttura occupata alla periferia della città, quando se ne sono perse le tracce.

L’appello dalla Sicilia

Anche in Sicilia battono forti le vibrazioni dell’ansia e, pure qui, si moltiplicano gli appelli e la solidarietà. Piera Maggio, mamma di Denise Pipitone, bambina scomparsa e mai più ritrovata, ha condiviso un post sulla sua pagina Facebook: “Al momento della scomparsa indossava una maglia bianca e pantaloni lunghi rosa. Stava giocando con dei coetanei nel cortile dello stabile occupato da varie famiglie, l’ex hotel Astor, dove abita con la madre, che però al momento della scomparsa era assente perché a lavoro. Cortesemente chiunque avesse informazioni utili, serie e comprovate è pregato di mettersi in contatto con le autorità competenti del posto oppure chiamate il 112″. Parole che sono un grido.

Il punto sulle ricerche

Dov’è Kata, che le è successo? “Tutte le ipotesi sono aperte, compreso il rapimento da parte di adulti o l’allontanamento”, ha detto il generale Gabriele Vitagliano, comandante provinciale dei carabinieri di Firenze. Le ricerche proseguiranno “anche con l’impiego di personale del volontariato attivato dagli uffici della Protezione civile della Città metropolitana e del Comune di Firenze”. E’ quanto si legge in una nota diffusa dalla prefettura alla termine della riunione della cabina di regia. “La finalità dell’incontro – si spiega – è stata quella di fare un punto aggiornato di situazione e verificare se vi fosse bisogno di altro rispetto a quanto già messo in campo”. L’angoscia cresce, di minuto in minuto. (rp)


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