Fiumi di promesse e il Referendum |Renzi per la terza volta a Catania - Live Sicilia

Fiumi di promesse e il Referendum |Renzi per la terza volta a Catania

Un tour dal forte sapore elettorale, iniziato con il taglio del nastro della Torre biologica Latteri.

oggi a Catania
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CATANIA – Tre volte in un anno solare. Tre visite istituzionali nel 2016 per il premier Renzi che, oggi, sarà nuovamente a Catania. Un ritorno dopo la kermesse organizzata in aprile al teatro Massimo Bellini, quando il presidente ha elencato una serie di promesse inserite nei fondi del Patto per Catania – dalla realizzazione della “leggendaria” Catania-Etna, strada fantasma pensata più di vent’anni fa da Rino Nicolosi, ai 10 milioni per provvedimenti contro il rischio idrogeologico, interventi sulla viabilità, la messa in sicurezza della zona industriale, al completamento del depuratore. E dopo la presenza sul palco per la serata di chiusura della festa nazionale dell’Unità .- sempre nella città etnea.

A distanza di due mesi, il presidente del consiglio torna per inaugurare, oggi pomeriggio, la Torre Biologica, intitolata al’ex rettore – e uomo politico – Ferdinando Latteri. Prima di incontrare i medici allo Sheraton di Aci Castello, e proseguire il tour dell’Isola. Un giro dal forte sapore elettorale, stabilito in zona Cesarini dal premier che, in un primo momento avrebbe dovuto visitare i cantieri della Agrigento-Caltanissetta insieme con il ministro Graziano Delrio, anche lui tra i più afecionados alla Sicilia.

Un tour che potrebbe, però, riservare qualche sorpresa al premier, contestatissimo ogni volta che tocca terra etnea. Prima al teatro Bellini e poi, un paio di mesi fa, in occasione della chiusura della Festa dell’Unità, quando è stato contestato sia prima dell’arrivo per la città blindata – e la partita di calcio spostata – sia una volta arrivato alla Villa Bellini dove ha trovato ad accoglierlo un nutrito gruppo di manifestanti, poi allontanati dalle forze dell’ordine (due sono stati fermati dalla plizia). Scene che potrebbero ripetersi anche oggi: la polizia ha già predisposto il  sistema di sicurezza, ma le contestazioni potrebbero essere dietro l’angolo.

Immagini che potrebbero essere offuscate dallo stuolo, che si presume sempre più nutrito, di seguaci, della prima e dell’ultima ora, sempre presenti alle visite del premier e sempre pronti a dichiararsi renziani. Gli stessi che, in queste settimane, hanno animato le segreterie politiche per organizzare momenti di confronto per il sì. Intanto, il segretario provinciale della Cgil, Giacomo Rota, si porta avanti con la protesta: in una nota sottolinea come il presidente “visita per la terza volta Catania senza però ritenere di dover incontrare i legittimi rappresentanti dei lavoratori, ossia i sindacati. Pensiamo che probabilmente ciò avviene perché gli presenterebbero una città attanagliata da una grave crisi economica, dove le famiglie fanno fatica ad arrivare alla terza settimana del mese. Una Catania priva di una politica industriale e di sviluppo. Tutto ciò gli ricorderebbe i suoi doveri verso il Sud e la Sicilia che sono stati disattesi”.

Il poker da parte del presidente del Consiglio è previsto per la settimana precedente il voto:dovrebbe fare un passaggio sia a Palermo che, naturalmente, a Catania.

 


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