PALERMO– “Il bando con la riedizione dei pacchetti formativi, così come è stato predisposto dalla Regione, mette a rischio circa 3 mila posti di lavoro, e intanto i lavoratori non percepiscono da oltre un anno lo stipendio sono stanchi e pronti a manifestare ancora un disagio che va avanti da troppo tempo. Siamo d’accordo con la riforma del settore, ma non con questi tempi e modi, piuttosto ribadiamo la priorità della giusta salvaguardia di tutto il personale che cosi non viene garantito”. A lanciare così l’allarme sulla vertenza Formazione dopo la pubblicazione dei nuovi bandi per l’avviso 20 da parte della Regione, è Giovanni Migliore Responsabile Formazione della Cisl Scuola regionale annunciando anche lo sciopero che Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil scuola, hanno proclamato per l’intero settore il prossimo martedì 4 giugno e la manifestazione regionale di protesta con corteo che sfilerà dalle ore 10 da piazza Politeama a Palazzo d’Orleans in piazza Indipendenza.
I sindacati chiederanno che l’incontro convocato per lunedì 3 dall’assessore alla Formazione venga spostato al 4 al termine della manifestazione. Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola manifestano “il persistere e l’aggravarsi dello stato di crisi che non consente agli operatori di tutte e tre le filiere del settore (Oif, Sportelli Multifunzionali ed Interventi formativi) di percepire le spettanze maturate ed arretrate ormai da parecchi mesi”. “Il trascorrere del tempo, inoltre – aggiunge Migliore -, vede l’avvicinarsi della chiusura delle attività della prima annualità dei corsi dell’avviso 20/2011 e, anche in presenza degli atti pubblicati dalla Regione senza nessun confronto con le parti sociali, sono evidenti i rischi per l’occupazione di migliaia di lavoratori impegnati nelle attività”.
I sindacati ribadiranno le loro richieste: lo sblocco immediato delle procedure di finanziamento, che devono consentire la retribuzione di tutti i lavoratori di ogni filiera (OIF, Formazione, Sportelli); l’ accelerazione di tutte le procedure per l’erogazione delle indennità di cassa integrazione in deroga; l’avvio di ogni procedura utile alla ricollocazione produttiva dei lavoratori licenziati dagli enti gestori; l’apertura dei tavoli permanenti di confronto sulle emergenze e sul futuro delle tre filiere.