Con lo sviluppo tecnico-scientifico della seconda metà del secolo scorso la medicina si è sempre più identificata con il curare, più che con il prendersi cura della persona; all’interno di questo scenario, la comunicazione è stata essenzialmente utilizzata per gli obiettivi specifici di diagnosi e terapia della malattia.
A partire dagli anni Ottanta la medicina tradizionale centrata sulla malattia è stata ampliata di alcune novità concettuali e operative che hanno portato al modello di medicina centrata sul paziente (Approccio biopsicosociale). Attraverso l’introduzione del concetto di Agenda del Paziente è stato aggiunto, accanto agli obiettivi tradizionali di diagnosi e terapia, l’obiettivo della comprensione del vissuto di malattia (illness) di ogni singolo paziente.
La comprensione della prospettiva del malato richiede al Personale Sanitario un uso professionale e consapevole della comunicazione e della relazione, senza le quali i contenuti dell’agenda rimarrebbero sconosciuti e ignorati, con possibili conseguenze sul piano relazionale, oltre che sanitario.
Va fermamente sottolineato che la comunicazione con il paziente non può essere lasciata alla spontaneità e allo spontaneismo: non si può pensare di gestirla attraverso le competenze sociali della comunicazione quotidiana, né di acquisirla “automaticamente” con il passare degli anni e/o con l’“esperienza” lavorativa. In quanto comunicazione professionale, segue regole diverse da quella quotidiana e necessita di abilità tecniche che vanno adeguatamente apprese e allenate.
In ambito sanitario, il livello di complessità della comunicazione aumenta notevolmente rispetto alla comunicazione quotidiana – già difficile di per sé – in relazione alla Condizione emotiva dell’utente e al tipo di Rapporto operatore sanitario-paziente.
L’interesse per la comunicazione nel contesto sanitario nasce dalla necessità di gestire le reazioni emotive alla trasmissione di cattive notizie e i contenuti intensi di sofferenza e morte, esplicitamente o implicitamente sempre presenti nell’interazione con Pazienti e Familiari in alcune discipline e fasi di malattia in modo particolare.
La comunicazione riveste un ruolo imprescindibile sia per l’umanizzazione delle cure, sia per instaurare la fiducia necessaria alla costruzione dell’alleanza terapeutica e all’aderenza ai trattamenti.
Responsabile scientifico: Dott.ssa Gaetana Rinaldi
Docente: Dott.ssa Annunziata Maria Antonietta
PROGRAMMA 18 novembre:
Ore 08.30 Registrazione discenti
Ore 9.00 – 9.30 Saluti e introduzione al corso a cura della dott.ssa Gaetana Rinaldi in qualità di Responsabile scientifico.
Ore 09.30 -10.30 Curare la relazione di cura – La dimensione psicoemotiva – Dott.ssa Annunziata
Ore 10.30-11.15 Struttura del colloquio in medicina. Abilità Comunicative. Dott.ssa Annunziata
Ore 11.15-11.30 Pausa
Ore 11. 30-12.00 Comunicazione non verbale. Dott.ssa Annunziata
Ore 12.00-13.00 Comunicazione di cattive notizie e gestione emotiva. Dott.ssa Annunziata
Ore 13.00-13.30 Discussione – Confronto/dibattito tra discenti ed esperto/i guidato da un conduttore (l’esperto risponde)
Ore 13.30-14.30 Pausa
Ore 14.30-16.30 Role-Playing di casi clinici
Ore 16.30 – 17.30 Discussione – Confronto/dibattito tra discenti
Ore 17.30 – 18.30 CHIUSURA LAVORI E QUESTIONARI