"Il bluff di Lombardo" - Live Sicilia

“Il bluff di Lombardo”

Formazione, parla De Luca
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Raffaele Lombardo sta bluffando. Ne è convinto il deputato regionale Cateno De Luca che attacca: “Il presidente ha promesso 60 milioni di euro per finanziare interamente il Prof, mi chiedo dove prenderà quei soldi. Perché una cosa è certa: nel bilancio quelle somme non ci sono”.

Un bluff, appunto, secondo il leader del nuovissimo movimento “Sicilia vera”, che conosce bene il Governatore, visti i suoi trascorsi nel Mpa. E proprio su quella conoscenza si basa quando dice: “Lombardo ha un progetto chiaro e i primi segnali si sono visti in questi giorni: rientrare nel centrodestra e farlo da protagonista”.

Onorevole De Luca, lei descrive il presidente della Regione quasi come fosse un giocatore di poker, capace di bluffare e temporeggiare.
“Ed è esattamente così. Lombardo è un politico abile, abilissimo. E le ultime dichiarazioni sulla Formazione professionale rientrano proprio nella dialettica politica”.

In che senso?
“Nel senso che Lombardo con la promessa di finanziare la Formazione con 60 milioni sta solo prendendo tempo in attesa di altri sviluppi”.

Perché pensa questo?
“Per un motivo molto semplice: quei soldi in bilancio non ci sono. Non so proprio dove li prenderà”.

E allora perché prendere un impegno così importante?
“Per tenere buono qualcuno, per qualche giorno. Poi si vedrà”.

Tenere buono chi? E perché?
“La risposta è in una serie di segnali complessivi, come ad esempio quelli lanciati da Gianfranco Micciché”

E che c’entra la Formazione in tutto questo?
“Quel settore è stato per tanti anni quello col più alto rischio di conflitto di interessi. E quando si parla di interessi, si parla di politica”.

Lei vede nuovi equilibri all’orizzonte nel governo regionale?
“Io penso che Lombardo stia cercando sponde su un’area politica diversa da quella che oggi sta governando con lui”.

Insomma, Lombardo vuole scaricare il Pd…
“Non tutto. Certamente, l’opera di Centorrino e qualche recente dichiarazione stanno destando malumori”.

Si riferisce alle prese di posizione critiche dei democratici sull’assessore?
“Sì, sia quelle di Oddo sia, in parte, quelle di Cracolici”.

E perché il Pd dovrebbe scegliere la Formazione come campo di battaglia sul quale far sentire il proprio peso politico?
“Perché il Pd nella Formazione, diciamo così, ci vive da molti anni. E in questo mondo hanno costruito un bacino di consenso che oggi è messo in grave pericolo dalla riforma di Centorrino”.

Lei stesso ha detto che la politica, senza distinzione di colore, ha, nel migliore dei casi, “sponsorizzato” enti e associazioni.
“Certo. Ma quello che bisogna chiedersi è: come ha fatto il Pd ad avere questo potere nel settore della Formazione, se per tutti questi anni è stato all’opposizione?”

Come ha fatto?
“Semplice. In questi anni, su molti temi, si è governato insieme. Maggioranza e opposizione. Si sono costituite delle lobby trasversali”.

Lei si riferisce al partito, a qualche deputato, a un’area specifica?
“Ecco, è questo il punto. Parte del Pd, e mi riferisco alla cosiddetta ala di ‘Innovazioni’, oggi insorge contro Centorrino per un motivo evidente: perché non è riuscito a garantire lo status quo. Per intenderci, a me risulta che siano già partite, dagli enti, migliaia di preavvisi di licenziamento. E molti di questi lavoratori sono elettori di un pezzo del Pd”.

Così, secondo lei l’area Innovazioni del Pd punta a destabilizzare lo stesso Centorrino, che invece è considerato vicino proprio a quell’area?
“Adesso sì. Credo che ormai Centorrino lo vogliano fuori gioco. L’assessore, oggi, è rimasto col cerino in mano”:

E in questo quadro, quale sarebbe il ruolo del Presidente della Regione?
“Quello di un politico furbo. Lombardo sta provando una manovra coraggiosa: scaricare il Pd degli ‘Innovatori’ (e a questo punta l’azione di Centorrino) e puntare a un nuovo governo con i miccicheiani e quegli esponenti del Pd che potrebbero seguire la strada tracciata dal movimento dei ‘Democratici autonomisti’”.

Lei quindi intravede all’orizzonte una vera e propria scissione del Pd siciliano.
“Proprio così”.

Quando pensa che saranno queste elezioni?
“Potrebbero essere nel 2012. Ma se il piano di Lombardo ‘funziona’, allora si voterà nel 2013, con una situazione politica completamente diversa”.

Vale a dire?
“Lombardo avrà avuto il tempo di favorire la scissione del Pd. Avrà portato dentro il suo progetto una parte di quel partito. E avrà così preparato il campo al centrodestra per un nuovo 61-0. E in quel centrodestra il Governatore reciterà un ruolo da protagonista”.


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