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Formazione, tutto da rifare

Tutto da rifare. Il piano della formazione professionale 2009 è stato travolto dalla protesta di diecimila lavoratori scesi in piazza alcuni giorni fa per chiedere il pagamento degli stipendi arretrati, dall’apertura di una commissione d’inchiesta all’Ars voluta dal Pd ma anche da Pdl e Udc, nonché dal vertice con i sindacati di ieri mattina, subito dopo il quale l’assessore al lavoro, Carmelo Incardona, ha gettato la spugna.
Il lungo elenco di enti che avrebbero dovuto essere ammessi ai finanziamenti, pronto per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e poi frettolosamente bloccato, è stato definitivamente ritirato. La decisione è stata formalizzata in giunta mentre, al termine della conferenza di servizio con i rappresentanti di categoria, Giovanni Lo Cicero, della Cgil, Franco Lo Greco, della Cisl, e Giuseppe Raimondi, della Uil, è stato disposto, con un atto di indirizzo, anche il pagamento degli stipendi ai lavoratori a tempo indeterminato del settore che aspettano gli arretrati da sette mesi.
“Alla luce di quanto stabilito nell’incontro del 31 marzo alla Presidenza della Regione – ammette Incardona -, della disponibilità economica e della vigenza dell’esercizio provvisorio di bilancio, questo provvedimento punta a sbloccare il pagamento degli stipendi ai dipendenti degli enti della formazione, sulla base di quanto deliberato dalla Commissione regionale per l’impiego. Ho annunciato ai sindacati anche il ritiro del decreto del 19 marzo scorso, il numero 26, del piano 2009”.
Decisioni che non risolvono il problema: la crescita esponenziale, anno dopo anno, degli enti di formazione professionale che chiedono alla Regione Sicilia l’approvazione ed il finanziamento di un progetto. Domande che vengono accettate anche in assenza di una copertura economica. Un sistema ‘malato’ che oggi non può più reggere costi gonfiati a dismisura.
Nel Piano dell’offerta formativa 2009, ormai diventato carta straccia, le società ed associazioni ammesse sarebbero arrivate complessivamente a superare le 1600 unità, con 101 enti di nuova immissione. Nel 2006 si sono registrati 42 nuovi ingressi, nel 2007 sono stati 60 e 48 nel 2008.
La somma necessaria per coprire il monte ore di insegnamento previsto in prima battuta per il 2009 ammontava a 297 milioni di euro, ovvero 50 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente. Ma in bilancio sono stati iscritti appena 194 milioni. Mentre per raggranellare altri 50 milioni di euro si attende l’approvazione di un emendamento da inserire in finanziaria.
A tutto questo si aggiunga che, ad oggi, manca ancora la copertura di 42 milioni di euro dello scorso anno.
Solo facendo quadrare i conti il nuovo Piano, che sarebbe dovuto partire a gennaio, potrà essere approvato dalla giunta e i corsi non potranno cominciare.


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