PALERMO – Si riaccende la polemica fra il presidente Crocetta e gli enti salesiani. Dopo le dichiarazioni degli scorsi giorni arriva una lettera aperta spedita dalle case salesiane e rivolta al governatore.
“Non possiamo tacere di fronte ad alcune affermazioni estemporanee che sono state proclamate durante la conferenza stampa dello scorso 5 marzo”, si legge nella nota firmata dall’Ispettoria salesiana sicula e dall’Ispettoria madre Morano delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Arriva quindi un attacco veemente rivolto al presidente ed all’amministrazione regionale: “La politica siciliana ed il suo braccio amministrativo ad oggi, è l’unico soggetto che dequalifica l’impegno professionale profuso dalla missione educativa salesiana ed inficia la qualità dei risultati che si potrebbero raggiungere con un regolare sistema che garantisca formazione e qualità di servizio ai ragazzi e ai giovani che ne hanno diritto”. Non i costi della formazione salesiana dunque, ma la politica come nemico dei giovani, che “non permette ai minori di questa terra di programmare un futuro” e coni suoi comportamenti “foraggia la delinquenza organizzata”.
Un’altra frecciata a Crocetta arriva invece dai salesiani di Gela: “Proprio noi di Gela – recita la nota dell’associazione Cnos-Fap – che l’abbiamo sostenuta più volte come primo cittadino, come parlamentare europeo e successivamente come presidente della nostra Regione siamo rimasti disorientati, increduli e umiliati dalle sue ultime dichiarazioni di chiudere l’Oif e non quella formazione professionale di cui tutti gli operatori onesti si vergognano”.
L’ex sindaco della cittadina gelese aveva messo alla berlina i costi della formazione. “A volte si sono organizzati corsi un solo studente – ha affermato durante la conferenza stampa svoltasi a Palazzo d’Orleans nei giorni scorsi – che costano trecento mila euro. Ci pare troppo. Non posso, per salvare un corso, magari fatto bene, perdere venti milioni di euro”. Dai vertici della famiglia salesiana in Sicilia arriva però la smentita: “I costi della formazione in obbligo di istruzione non sono quelli dichiarati dal presidente. Lo invitiamo a denunciare e fare i nomi di coloro che hanno sciupato”. Un’altra piccata replica riguarda l’affermazione del governatore che auspica i salesiani possano “fare altro”. Nella lettera, la congregazione fondata da Don Bosco risponde così: “In riferimento a ciò che i salesiani devono fare o non fare, se formazione o altro, la preghiamo di lasciarlo alla decisione di chi per vocazione, e non per ideologia o interessi di parte, ha dedicato la vita ai minori di questa terra. Negando loro un diritto sancito, lei dimostra di non considerarli, di non voler loro bene e soprattutto di negar loro la possibilità di un concreto sbocco lavorativo”.
A chiedere di ascoltare il messaggio lanciato dai salesiani sono i parlamentari dell’Udc: “Il presidente Rosario Crocetta e il governo regionale ripensino l’idea di tagliare i fondi – scrivono in una nota congiunta – per i corsi del cosiddetto ‘Obbligo formativo’, che, tra gli altri, comprometterebbero seriamente l’attività dei salesiani, da decenni impegnati in un settore delicato per il recupero di tanti giovani a rischio dispersione scolastica e devianza criminale”. Intanto gli onorevoli Luca Sammartino, segretario della commissione Lavoro e Formazione dell’ Assemblea siciliana e Margherita Ruvolo La Rocca hanno chiesto e ottenuto la convocazione in commissione Cultura dei rappresentanti degli enti di formazione laici e cattolici. “Sarebbe auspicabile – afferma Sammartino – che all’incontro partecipasse anche il governatore Crocetta, cosi’ da individuare un percorso sereno di risoluzione al problema o valutare alternative agli Oif”.