Forza Italia, debacle a Ragusa e Trapani: bene a Catania ma... - Live Sicilia

Forza Italia, debacle a Ragusa e Trapani: bene a Catania ma…

Il nuovo corso del partito del tandem Caruso-Schifani non decolla.

CATANIA – Il primo banco di prova per il nuovo corso di Forza Italia è a tinte chiaro scure.

La debacle di Ragusa e Trapani

Non stupisce, ma pesa, il dato sulla città di Ragusa, lo 0,9% della lista azzurra in una città che pure è sguarnita in termini di deputazione regionale. Nel 2018 i berluscones avevano incassato il 4%. Qui gli uomini di Marcello Caruso avranno un bel po’ da fare. Idem a Trapani. Forza Italia si attesta al 3% nella città del capogruppo all’Ars, Stefano Pellegrino. Cinque anni fa avevano totalizzato il doppio in termini di punti percentuale. L’avere agitato il caso Turano a poche ore dal verdetto elettorale non basta a ridimensionare un problema che va affrontato. 

Catania a trazione Falcone

A Catania è tutta un’altra musica (12,5%: terzo partito in città dopo gli autonomisti, che sommano i risultati di due liste) ma il maestro d’orchestra è soprattutto il coordinatore provinciale Marco Falcone che vince il derby cittadino con l’altro dioscuro azzurro, Nicola D’Agostino. Sono uomini vicini all’assessore al bilancio tre consiglieri eletti su cinque (la sesta posizione che potrebbe scattare la prenderebbe uno dei candidati che fanno riferimento a Salvo Tomarchio, primo dei non eletti alle regionali). 

Porte sbarrate a Palazzo degli Elefanti per tre consiglieri legati a lui, fuori i candidati supportati da Giancarlo Cancelleri (innesto di Schifani nel mondo forzista) e Nicola D’Agostino. Insomma, a occhio e croce aumenta il potere contrattuale di Marco Falcone che realisticamente farà valere in sede di nomine in giunta. Per evitare frizioni tra le varie anime etnee del partito, infatti, era stato designato assessore Marcello Caruso per garantire una tregua prima dell’appuntamento elettorale. Insomma, il primato di Falcone non è ancora in discussione. 

Facendo un salto indietro con la macchina del tempo fino al 2018 (quando gli azzurri a Catania avevano ancora tra le loro fila il candidato sindaco Salvo Pogliese) troviamo una lista azzurra all’11% e le due civiche del primo cittadino oltre il 15%.

A Siracusa pesa l’addio di Bandiera

Nella roccaforte siracusana del deputato regionale Riccardo Gennuso gli azzurri (che qui, come testimoniano le numerose incursioni di Schifani, hanno puntato buona parte delle loro fiches) che esprimono il candidato sindaco Fernando Messina incassano il 7% (il dato di cinque anni fa era del 9,5%%). 

Pesa non poco l’addio dell’ex assessore azzurro Edy Bandiera che incassa il nove per cento e sbarra la strada alla vittoria al primo turno di Messina. La sensazione è che l’operazione di radicamento sul territorio del nuovo corso, almeno per quanto riguarda i capoluoghi di provincia, non sarà una affatto una passeggiata. 


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