Forza Italia frena Musumeci | "Pronti a primarie per la Regione” - Live Sicilia

Forza Italia frena Musumeci | “Pronti a primarie per la Regione”

Torna sulla scena isolana Berlusconi. Da Palermo alla Regione tramontano le suggestioni neocentriste.

Verso le elezioni
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PALERMO – Silvio Berlusconi che torna a parlare di Sicilia. Forza Italia che si riunisce in un’assemblea regionale premendo sull’acceleratore per la scelta del candidato a Palazzo d’Orleans, dicendosi intenzionata a mettere sul tavolo una propria candidatura. Mentre a Palermo si abbandonano indugi e tentazioni originali per puntare, salvo sorprese, su un candidato di centrodestra per Palazzo delle Aquile, cioè Francesco Greco. Insomma, se tre indizi fanno una prova, l’impressione è che nelle ultime ore i berlusconiani si siano dati una mossa in una direzione precisa, la rifondazione del centrodestra tradizionale, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.

E questa è già una notizia visto che nei giorni scorsi, dopo il referendum, le dichiarazioni di Gianfranco Miccichè erano sembrate andare in una direzione più ecumenica, prima con l’auspicio di ricompattare i moderati in chiave antigrillina, poi con la previsione di possibili larghe intese future. Scenari che avevano destato qualche perplessità tra gli stessi forzisti. E che si allontanano dopo la nascita del governo Gentiloni e la prospettiva di elezioni politiche ravvicinate. Lo stesso Miccichè ora spiega: “Se ci fossero stati ragionamenti politici diversi a Roma se ne poteva parlare. Ma oggi il nostro obbligo è una ricostruzione importante del centrodestra e su questo abbiamo il presidente Berlusconi pronto a scendere accanto a noi in Sicilia”. Già, perché l’ex Cavaliere l’altroieri s’è fatto sentire con una lettera che suonava la carica nell’Isola per i suoi accusando Renzi di avere abbandonato il Sud e Crocetta di avere fallito al governo.

E così l’orizzonte politico di riferimento per i forzisti torna a essere il centrodestra di una volta. Con un’incognita, quella del rapporto tra i berlusconiani e l’ala più radicale del centrodestra, quella di stampo lepenista rappresentata da Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Quel Salvini che alla vigilia della sua giornata palermitana diceva a Livesicilia: “Se guardo al futuro non penso a Miccichè”. Un nodo che si presenta subito in questi giorni in cui si discute della legge elettorale da adottare per le Politiche, con il ritorno in auge del Mattarellum. Che piace a Salvini e ai forzisti del Nord, che nei collegi forti dell’alleanza col Carroccio potrebbero fare man bassa, piace meno a Forza Italia al Sud.

“Il mattarellum non ci spaventa, siamo competitivi anche qui. Ma quello è un sistema adatto a un sistema bipolare”, commenta il capogruppo dei berlusconiani all’Ars Marco Falcone. E anche Renato Schifani nei giorni scorsi si era espresso in modo critico sul ritorno al sistema maggioritario, invitando Renzi a evitare “forzature”. Per Micciché il Mattarellum “ha senso se c’è un sistema bipolare. Con un sistema tripolare si rischierebbe che una forza col 33 per cento prende tutto”. E così Forza Italia preferisce parlare di proporzionale, seppur corretto, magari con un premio di maggioranza.

Intanto, se sulla data delle Politiche non c’è certezza, due appuntamenti elettorali importanti sono di certo alle porte. Prima di tutto le amministrative di Palermo, dove Forza Italia, dopo un approccio con Fabrizio Ferrandelli che non si è mai trasformato in intesa politica, avrebbe ormai rotto gli indugi sulla candidatura dell’avvocato Francesco Greco. Una candidatura da condividere con gli alleati di centrodestra. E c’è poi la pratica regionali. Della quale lunedì il partito ha parlato in un’assemblea a Enna. “Il nostro piano prevede un tavolo di tutti coloro che fin qui sono stati alternativi a Crocetta e al Partito democratico – dice Marco Falcone -. E noi dobbiamo presentare un nostro candidato alla coalizione”.

Una candidatura nell’area c’è già, quella di Nello Musumeci, leader di #DiventeràBellissima pronto a scendere nuovamente in campo. Ma dalle parti di Forza Italia i giochi non si considerano affatto chiusi sul nome del presidente della commissione Antimafia. “Anche noi potremmo presentare un nostro candidato. Non escludiamo che possa essere Salvo Pogliese. Vediamo quali altre proposte ci saranno e qual è la migliore opzione per l’elettorato”, dice Falcone. E Miccichè: “Una nostra candidatura è una priorità. Entro febbraio ne parleremo insieme. Ovviamente sarà una proposta da offrire agli alleati. E da discutere insieme, valutando le altre. Siamo anche disponibili a parlare, con regole certe, di primarie”.

L’obiettivo, scrive lo stesso Berlusconi a Miccichè, è tornare a vincere, dopo una stagione di batoste. Le prossime elezioni, scrive Belusconi, sono “sfide che abbiamo la possibilità, anzi il dovere di vincere, individuando candidati di altissimo livello e portando, dopo il fallimento del Pd e di fronte all’inconsistenza politica e amministrativa dei Cinque Stelle, l’unico serio progetto per far rinascere la Sicilia e l’Italia con le nostre idee liberali e riformatrici”. Dopo un lungo periodo di quasi irrilevanza politica in Sicilia, non sarà una pratica da poco.


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