PALERMO – “Chiedo perdono alla famiglia dell’avvocato Fragalà. Ho fatto molti errori che ho pagato. Ora sono rimasto solo, ma sono più sereno e ho trovato finalmente il coraggio di dire tutto e di rinnegare la mia appartenenza a Cosa nostra”. Nel corso di dichiarazioni spontanee, prima che i pm cominciassero la requisitoria, Antonino Siragusa, mafioso che si auto accusa dell’omicidio del penalista Enzo Fragalà, e che da un anno collabora con i magistrati, ha chiesto perdono ai familiari del legale assassinato a bastonate davanti al suo studio, nel 2010, a due passi dal palazzo di giustizia.
Davanti alla corte d’assise di Palermo per il delitto Fragalà, oltre a Siragusa sono sotto processo Francesco Arcuri, Francesco Castronovo, Salvatore Ingrassia, Paolo Cocco e Antonino Abbate. A prendere la parola all’udienza di oggi per l’accusa sono stati i pm Francesca Mazzocco e Bruno Brucoli che hanno ricostruito la fase esecutiva del delitto e analizzato le dichiarazioni del pentito Francesco Chiarello che con le sue deposizioni, iniziate nel 2015, ha consentito la riapertura dell’inchiesta sull’omicidio precedentemente archiviata. Tra l’altro il collaboratore ha sostenuto che l’ordine di uccidere Fragalà era venuto dal boss Gregorio di Giovanni e che a dirigere l’azione del commando di killer era stato il mafioso Antonino Abbate. L’udienza è stata rinviata al prossimo 16 gennaio. (ANSA).