AREZZO – Chiesa stracolma, mille persone commosse e un uomo con un bouquet in mano. Quella descritta non è, però, la scena di un matrimonio ma di un funerale. Al centro della triste storia Veronica Vezzosi, avvocatessa aretina di trentatrè anni morta in uno scontro frontale con un tir qualche giorno fa. Le insolite esequie si sono svolte nella Chiesa del Sacro Cuore in piazza Giotto.
Ad attendere la sua “sposa” Simone De Frajo, marito e collega della defunta. L’ha aspettata fuori dalla Chiesa come quel giorno di quattro anni fa in cui si giurarono amore eterno. E l’ha accompagnata all’altare. “Era il mio fiore di campo, è stato schiacciato”, si legge sul quotidiano La Nazione. “Lei è stata la mia vittoria – ha detto Simone commosso – la mia vittoria più bella”. Ma non sono mancati i ringraziamenti ai presenti: “Noi, io e Veronica, vi ringraziamo di essere qui”, facendo passare un brivido tra parenti e amici.
A celebrare il funerale Don Dino Liberatori: “Non è un addio ma un arrivederci”. Una speranza rinverdita anche dal gesto di alzare il bouquet di Simone, all’arrivo del carro funebre. Come se quel terribile scontro avvenuto sulla strada regionale 71 del Cosentino alle 20.30 di mercoledì scorso potesse essere cancellato. E se Simone non era presente in quella terribile sera, non ha voluto lasciare sola neanche un attimo la sua Veronica il giorno dell’ultimo addio. L’ha seguita fino al cimitero di Pratovecchio, paese d’origine della moglie. Un ultimo saluto, una carezza e il bouquet poggiato sul feretro. Sul feretro del suo “nobile fiore di campo”.