"Furbetti" della Tari, il Comune rinvia il pugno di ferro - Live Sicilia

“Furbetti” della Tari, il Comune rinvia il pugno di ferro

Slitta alla fine della pandemia il nuovo regolamento anti-evasione

PALERMO – Il regolamento anti-evasione Tari? Sospeso, almeno per il momento. I commercianti palermitani possono tirare un sospiro di sollievo: il Comune ha infatti deciso di far slittare l’entrata in vigore delle nuove regole che prevedono anche la revoca della licenza per chi ha un debito con Palazzo delle Aquile e non intende saldarlo. Da gennaio, infatti, l’amministrazione era pronta a usare il pugno di ferro contro le attività economiche non in regola ma il sindaco, dopo l’allarme lanciato dal gruppo di Forza Italia, ha deciso di frenare.

Il Professore ha chiesto agli uffici di predisporre una delibera da inviare a Sala delle Lapidi che faccia slittare il pugno duro almeno sino alla fine dello stato emergenziale, tenendo in considerazione peraltro i numeri del 2019 e non quelli del 2020: oltre alla crisi, infatti, i ristori promessi fino al 70% non consentirebbero di capire chi evade e chi no. “L’evasione fiscale per decine di milioni di euro – dice Orlando – rappresenta un grave vulnus per l’operatività dell’amministrazione e per i servizi, ma certamente in questo momento occorre evitare un accanimento che può concretamente portare alla chiusura di decine se non centinaia di attività. Questo non sarà comunque uno strumento per i furbetti che prima del Covid hanno accumulato migliaia o decine di migliaia di euro di tasse non pagate per farla franca. Mi auguro che la mano tesa da parte dell’Amministrazione non sia fraintesa e che, appena sarà superata la crisi, tutti capiscano l’importanza di mettersi in regola senza che siano necessarie azioni di recupero coattivo”.

Il caso, come detto, era stato sollevato dai forzisti in consiglio comunale. I consiglieri Giulio Tantillo, Marianna Caronia, Andrea Mineo, Fabrizio Ferrara e Roberto Cancilla avevano chiesto infatti il rinvio “di fronte al prolungarsi e aggravarsi dell’emergenza sanitaria e delle conseguenze economiche per tantissime categorie produttive”. “L’applicazione di un regolamento particolarmente rigoroso nella sua parte sanzionatoria – si legge in una nota degli azzurri – rischia di essere la pietra tombale per migliaia di attività commerciali. Ci sembra doveroso che il consiglio mostri la sua vicinanza agli imprenditori e commercianti particolarmente provati dalla crisi e spesso a rischio di chiusura, fermo restando che una volta usciti dalla crisi sarà necessario avviare una attenta opera di recupero dell’evasione che ha un peso rilevantissimo sulle casse del Comune e, quindi, sui servizi”.


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