SANT’AGATA DI MILITELLO – Arrestano suo fratello e va a prendere a pugni la porta del commissariato insultando gli agenti. È uno dei motivi per cui un 20enne è stato arrestato nell’ambito di un’operazione di polizia e carabinieri. Per lui sono stati disposti i domiciliari, con braccialetto elettronico.
Arrestate anche altre due persone, un 36enne e un altro ragazzo ventunenne. Per i due però solo obbligo di dimora. Gli agenti del commissariato, assieme ai militari della Compagnia di Sant’Agata di Militello, hanno eseguito un’ordinanza emessa dal gip di Patti Eugenio Aliquò, su richiesta della Procura.
Inizialmente in carcere
Il 20enne è indagato per una sfilza di reati contro il patrimonio e l’ordine pubblico, tutti commessi nel giro di due mesi. Finchè non sarà pronto il braccialetto elettronico, per lui è stato disposto il carcere. È accusato del furto di un motorino, il 30 novembre a Sant’Agata, assieme ad altri due complici non ancora individuati.
È accusato di resistenza a pubblico ufficiale i poliziotti che avevano arrestato suo fratello alla Vigilia dello scorso Natale per traffico di cocaina. Venuto a conoscenza dell’arresto del fratello, sarebbe andato assieme ad altri davanti al commissariato e avrebbe cercato di sfondare la porta d’ingresso.
“Aprite o sfondo la porta”
Avrebbe minacciato i poliziotti, ritenuti responsabili dell’arresto del fratello: “Dovete morire tutti, b..i, pezzi di m…”; “Aprite questa porta, aprite o la sfondo a calci, se non aprite torno con la macchina e la sfondo!”; “vi scasso tutti, vi ammazzo tutti, vi scanno tutti!”; “vi mangio il cuore!”.
Il giovane è indagato anche per l’incendio, commesso circa un mese dopo, nella notte del 22 gennaio a Sant’Agata ai danni di un’associazione ricreativa. All’indagato, pochi giorni prima, non era stato consentito l’ingresso da parte dei titolari e dunque costui, al fine di vendicare l” “affronto” subito, ha deciso di cospargere con del liquido infiammabile la porta di ingresso del locale e appiccare l fuoco. Le fiamme hanno anche lambito i cavi elettrici dell’illuminazione pubblica comunale.
Le immagini delle videocamere
È stato immortalato dalle telecamere di sorveglianza. Il giovane, infine, è risultato gravemente indiziato del delitto di estorsione continuata e aggravata, in concorso con gli altri due indagati, per un incendio a Rocca di Capri Leone, nelle ore notturne tra il 23 ed il 24 gennaio, ai danni del titolare di un bar – sala giochi.
Secondo l’accusa, i tre si sarebbero resi autori di una feroce, quanto ingiustificata. spedizione punitiva ai danni dell’esercizio commerciale e del suo titolare. Dopo essere entrati nel locale, aver minacciato il titolare del bar ed alcuni clienti, dopo aver aggredito questi ultimi con schiaffi, pugni e calci, nonché scagliando al loro indirizzo delle sedie, una cassa bluetooth, stecche e palle da biliardo presenti all’interno dell’esercizio, avrebbero preteso la somministrazione gratuita di bevande alcoliche.
I testimoni
Come sottolineato dal Gip, i soggetti presenti nel locale hanno assistito increduli alle aggressioni gratuite e non si sono capacitati dei motivi per i quali la sala giochi sia stata distrutta, né delle ragioni per le quali essi siano stati picchiati così brutalmente. Le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza interne del locale, nonché le dichiarazioni delle persone offese, hanno consentito l’identificazione degli indagati.
Il Gip ha sottolineato come la personalità di costoro, la loro pervicacia, l’elevata pericolosità della loro condotta, la loro ostinazione, renda “grave ed attuale il pericolo di commissione di ulteriori reati della stessa specie”.