PALERMO – “L’unico auspicio è che sia una riunione definitiva”. Il sindaco di Sciacca Fabrizio Di Paola si esprime così a poche ore dall’incontro con il presidente della Regione Rosario Crocetta. Sul tappeto c’è il destino delle Terme di Sciacca e quello dei lavoratori della struttura.
Sono trascorsi quasi due mesi da quando il governo regionale ha deciso la chiusura sia dello stabilimento per le cure termali, sia del Grand Hotel. La Regione, partner unico delle Terme, non riusciva più a far fronte alle spese di gestione. E così, in attesa della pubblicazione del bando pubblico per l’affidamento della struttura ad soggetto privato, il governo Crocetta ha scelto di fermare tout court l’attività.
A vuoto sono andati, fino ad oggi, i tentativi di trovare una soluzione per tamponare la situazione. In particolare, il liquidatore delle Terme Carlo Turriciano e il sindaco Di Paola nelle scorse settimane hanno proposto alla Regione di farsi carico della predisposizione di un mini-bando. L’obiettivo è quello di affidare provvisoriamente l’hotel a un imprenditore privato per la stagione estiva, salvando così i 55 lavoratori stagionali, e dare in gestione all’Asp di Agrigento l’attività dello stabilimento per le cure.
Una proposta che però non ha incontrato, almeno fino ad oggi, il favore dell’esecutivo regionale. Nei giorni scorsi lavoratori stagionali, istituzioni e associazioni cittadine di Sciacca hanno anche protestato davanti a Palazzo d’Orleans con l’obiettivo di sollecitare Crocetta ad una presa di posizione. Una risposta che si è fatta attendere, ma che dovrebbe arrivare oggi pomeriggio al termine dell’incontro tra il governatore e il sindaco Di Paola.
A chiedere una svolta sulla vicenda sono oggi anche Giovanni Panepinto e Fausto Raciti, rispettivamente deputato regionale e segretario regionale del Partito democratico.“Il destino delle Terme di Sciacca è sospeso da troppo tempo – scrivono -: da mesi e mesi si gira a vuoto, solo parole, si sta portando avanti un inaccettabile scaricabarile. Adesso serve una svolta. Oggi – proseguono Panepinto e Raciti – le Terme sono chiuse, la stagione è a rischio e il destino dei lavoratori è più che mai incerto: il Pd è pronto a sostenere ogni iniziativa utile a garantire il presente e il futuro della struttura, ma è necessario – concludono – che il presidente Crocetta intervenga in prima persona, senza perdere un minuto in più”.
Aggiornamento 18:10
Sulle Terme di Sciacca è arrivata l’intesa. Il presidente della Regione Rosario Crocetta ha accolto, oggi pomeriggio, le richieste del sindaco Fabrizio di Paola e del commissario liquidatore dell’azienda Carlo Turriciano. Un incontro di appena 20 minuti in cui il governatore ha dato l’ok alla stipula della convenzione tra l’Asp e le Terme di Sciacca Spa per la gestione dello stabilimento per le cure termali e per la pubblicazione del minibando per l’affidamento provvisorio del Grand Hotel ad un soggetto privato per la stagione estiva.
“Per la prima volta – ha dichiarato il sindaco Di Paola – esco rinfrancato da una riunione in cui il Presidente della Regione ha dato un’impronta pratica, risoluta e apparentemente veloce alla soluzione del problema. Superfluo dire – ha aggiunto – che terremo alta l’attenzione”.
Non sono, però, mancate le polemiche. Due deputati regionali, Matteo Mangiacavallo e Margherita La Rocca Ruvolo, non sono stati ammessi all’incontro. La parlamentare dell’Udc parla di “sgarbo istituzionale. Sono disgustata per il trattamento subito – ha affermato La Rocca Ruvolo –. Non siamo stati ammessi perché, ci è stato detto, si trattava di una riunione tecnica. Eppure erano tanti i politici presenti all’incontro – fa notare il deputato – e non si capisce perché solo a me e al collega Mangiacavallo è stato impedito di partecipare. Ritengo che il politico abbia il ruolo di garante e oggi ci è stata negata la possibilità di lavorare per il nostro territorio. Spero – ha aggiunto infine – che la soluzione adottata oggi dal governatore non sia soltanto un’illusione per la città di Sciacca”.