Futuro incerto per Birgi| In aumento i passeggeri - Live Sicilia

Futuro incerto per Birgi| In aumento i passeggeri

Confortanti i dati dellì'ultimo anno del “Vincenzo Florio” che ha superato un milione di passeggeri e intanto l'Airgest ha convocato l'assemblea dei soci per il prossimo 16 settembre.

lo scalo trapanese
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TRAPANI – Più il futuro dell’aeroporto di Birgi si fa incerto e più lo scalo mette a segno risultati di tutto rispetto. Ora è ufficiale. Il “Vincenzo Florio” – fonte Assaeroporti – ha superato un milione di passeggeri. Sono 1.042.335 per la precisione, con aviazione generale e transiti annessi. Il dato riguarda il periodo che va da gennaio a luglio e lascia intravedere la possibilità di arrivare a 2 milioni alla fine dell’anno. E’ la sfida in atto da parte della società di gestione.

L’Airgest ha convocato l’assemblea dei soci per il prossimo 16 settembre. I numeri in questione saranno sul tavolo, ma ci sarà anche il nodo della ricapitalizzazione. L’incremento dei passeggeri, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, è del 18,2%. I passeggeri nazionali sono stati 714.147 (+14,8%) e quelli internazionali, 327.355 (+27%). Percentuali incoraggianti che fanno tirare un sospiro di sollievo ai privati che hanno investito in questi nello scalo trapanese. Birgi, tuttavia, continua ad avere il fiato corto. La Provincia detiene il 49% delle azioni dell’Airgest ma ha già detto che non è in grado di partecipare all’aumento di capitale.

La maggioranza di parte pubblica è completata dalla Camera di Commercio con il suo 2%. Ma il contratto con Ryanair va ridefinito e la compagnia irlandese vuole certezze, un quadro chiaro per operare in uno scalo che utilizza come sua base. Il 49% delle azioni della Provincia può finire nelle mani dei privati che possono esercitare il diritto di prelazione, ma nessun privato a queste condizioni farebbe una scelta del genere. Ed allora è necessario l’intervento della Regione. I parlamentari regionali del collegio di Trapani hanno ricevuto garanzie da parte del presidente Rosario Crocetta. La Regione è pronta a fare la sua parte. Ed il percorso sembra ormai obbligato.

Dovrebbe acquisire le quote della Provincia e definire un nuovo progetto di sviluppo per l’aeroporto in stretta collaborazione con i privati. Hanno deciso di fare la loro parte anche i Comuni della provincia. Una nuova riunione nell’aula consiliare della Provincia, alla presenza del commissario straordinario Darco Pellos, del presidente della Camera di Commercio Pino Pace e di quasi la metà dei sindaci trapanesi ha permesso di fare un passo avanti nel progetto di co-marketing che, da tempo, è all’attenzione dei primi cittadini. Lo strumento è quello della tassa di soggiorno.

Una parte verrà utilizzata per il rilancio dello scalo. Il sindaco di Erice Giacomo Tranchida è uscito allo scoperto. Metterà a disposizione del co-marketing la somma di 50.000 euro a partire dal bilancio 2014 e comunque destinerà al progetto non meno del 75% della tassa di soggiorno. Il Comune di Trapani dovrebbe mettere in campo 150.000 euro, che sarebbero circa il 50% della tassa di soggiorno che avrebbe voluto istituire e che era stata stimata con un introito di 300.000 euro. In gioco anche i piccoli Comuni. Quello di Buseto Palizzolo avrebbe deciso di partecipare con 6.000 euro.

Ma l’impegno finanziario dei Comuni è ancora da mettere a regime e partirà, con ogni probabilità, dal 2014. Ci sono amministrazioni, come quella di Valderice, che stanno verificando la possibilità di utilizzare un fondo diretto e non la tassa di soggiorno. “Gli uffici – ha detto il sindaco Mino Spezia – hanno posto dei problemi per l’istituzione della tassa di soggiorno. Ma comunque sia, noi ci saremo perché l’aeroporto di Birgi è strategico per lo sviluppo del nostro territorio”.

La ricapitalizzazione è però un problema imminente, che non può attendere i tempi della burocrazia e delle scelte dei Comuni che dovranno passare anche dal vaglio dei rispettivi consigli. Ecco perché il primo nodo da sciogliere è quello della Regione e del suo intervento finanziario per evitare che l’aumento di capitale sia insufficiente e che la Ryanair possa fare- di fronte alle incertezze – altre scelte.


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