"Mia sorella Gaia non si è uccisa, cosa ci hanno detto di quella notte"

“Mia sorella Gaia non si è uccisa, cosa ci dicono di quella notte”

Enrica e Gaia si sarebbero incontrate in Sicilia. Se non fosse successo quello che, ancora, non sappiamo.
LA RAGAZZA SCOMPARSA SULLA NAVE
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“Io e Gaia siamo sorelle, cioè figlie dello stesso papà, ma di matrimoni diversi. Ci vogliamo molto bene. Se lei fosse arrivata a Palermo, avrebbe conosciuto il bambino, il mio secondo figlio. Era felicissima per questo”.

Enrica Randazzo, da quando Gaia è sparita, senza lasciare tracce, sulla nave tra Genova e Palermo – anche lei – non ha pace. Sta tappezzando il suo profilo Facebook di appelli disperati. Come tutti i familiari, come Angela, la mamma di questa sfortunata ragazza di vent’anni, vuole sapere che cosa è successo. E l’ipotesi del suicidio non l’ha mai convinta.

“Siamo una grande famiglia allargata – dice Enrica -. Loro vivono in provincia di Cremona, da anni, noi qui, in Sicilia. Siamo molto legati. Gaia è una ragazza entusiasta della vita, della sua famiglia, dei nonni, dei cugini… Era felice di abbracciarci, dopo che eravamo stati tanto lontani per via del Covid e non vedeva l’ora. Abbiamo un rapporto forte. Gaia non si è suicidata, è una cosa che non esiste”.

“Ho lanciato un passaparola social e sono riuscita a parlare con qualche passeggero – continua Enrica -. C’era un nostro amico a bordo del traghetto. Una signora siciliana, che dormiva in poltrona, mi ha raccontato di essere molto preoccupata perché c’erano molte persone che bevevano e il clima, sulla nave, non era sereno. Non posso dire di più, perché ci sono indagini. Posso, però, ripetere che noi non ci arrenderemo mai. Vogliamo sapere cosa è successo a Gaia”.

Sono, praticamente, le stesse cose dette da Angela che chiede la verità sulla sorte della figlia: “Ci sono state delle testimonianze, riportate dalla trasmissione ‘Chi l’ha visto’, che hanno riferito come, sulla nave, quella non fosse stata una notte esattamente tranquilla. C’erano persone ubriache, c’era confusione. Mia figlia dormiva al livello cinque, la sua felpa è stata trovata sul ponte del nove. Perché una persona che vuole prendere un po’ di fresco sale quattro piani? Dov’erano le telecamere?”.

E ancora: “E se si fosse presentato un malintenzionato o un predatore? Mio figlio (il fratellino di quindici anni che accompagnava la ragazza, ndr) si è svegliato alle sei e mezza del mattino e ha cercato la sorella. Alle dieci e un quarto ha parlato con l’equipaggio. Come l’hanno cercata Gaia?”.

Per contatti: robertopuglisi23@libero.it


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