Esce il gas al posto dell'ossigeno|Il papà: "Il bimbo non è fuori pericolo" - Live Sicilia

Esce il gas al posto dell’ossigeno|Il papà: “Il bimbo non è fuori pericolo”

Al Policlinico di Palermo
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I medici parlano di miglioramenti, ma non si sbilanciano ancora. “Non mi hanno ancora detto che è fuori pericolo” riferisce Giovanni Vitale, padre del neonato che giovedì scorso ha rischiato di morire soffocato. Nato da un parto cesareo, il piccolo risultava cianotico. I tubi collegati alla culla autoventilata in cui i medici lo avevano posto, sarebbero stati invertiti: la macchina emamava anestetico anzichè ossigeno. I medici hanno agito tempestivamente, e adesso il bambino è ancora ricoverato in terapia intensiva.  “Le sue condizioni sono molto migliorate già a distanza di un giorno” continua il padre, visibilmente rassicurato dalle buone notizie che comunque ha ricevuto dai sanitari. È stata infatti ridotta la somministrazione di medicinali: “Adesso – dice Vitale – il bambino sta prendendo solo un farmaco, che dovrà assumere almeno fino alla settimana prossima. L’ossigeno è stato ridotto al minimo”. Il neonato dovrebbe comunque rimanere sotto osservazione almeno per i prossimi tre mesi.
“So che l’azienda ha sporto denuncia contro la ditta che di recente ha compiuto i lavori in reparto” continua Giovanni Vitale. Lui non ha ancora esposto denuncia, ma ribadisce, oggi come ieri, che “qualcuno deve pagare. Anche perchè non dovrà mai più ripetersi in futuro”.
“L’impianto era stato appena controllato dalla manutenzione e veniva utilizzato per la prima volta” ha dichiarato alla stampa il direttore generale del Policlinico, Mario La Rocca che sul caso, ha aperto un’indagine interna. “Non dobbiamo tirare conclusioni affrettate” afferma comunque il direttore generale. “Aspettiamo gli esiti degli accertamenti e – precisa  – non arà certo la direzione a coprire qualsiasi responsabilità”. Un’ispezione, intanto, è stata disposta dall’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, mentre Ignazio Marino, presidente della Commisione d’inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale, ha chiesto un’istruttoria ai carabinieri del Nas del suo organismo: “Se fosse vero che il neonato è stato esposto ad un gas diverso rispetto all’ossigeno di cui aveva bisogno – dice – sarebbe un fatto gravissimo”.


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