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Scandalo Ciapi: Lo Nigro | va ai domiciliari

L'avvocato Marcello Montalbano

Si sono affievolite le esigenze cautelari per l'ex direttore dell'Agenzia regionale per l'impiego, in combutta, secondo l'accusa con Faustino Giacchetto. (nella foto Lo Nigro). Scarcerato anche Sandro Compagno del Ciapi.

 

DECISIONE DEL GIP DI PALERMO
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PALERMO – Arresti domiciliari per Gaspare Lo Nigro, l’ex burocrate regionale coinvolto nello scandalo Ciapi. Obbligo di dimora, invece, per Sandro Compagno, ex responsabile dell’area amministrativa dell’ente di formazione.

Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari Luigi Petrucci, nel caso di Lo Nigro, su richiesta del difensore, l’avvocato Marcello Montalbano. La detenzione a casa può bastare a garantire le esigenze cautelari che si sono affievolite anche alla luce dell’interrogatorio dell’indagato.

Lo Nigro, ex direttore dell’Agenzia per l’impiego e oggi in pensione, ha confermato la vecchia amicizia che lo lega a Faustino Giacchetto, considerato la mente dell’associazione a delinquere che avrebbe sfruttato a proprio piacimento le risorse comunitarie destinate dall’Unione europea all’ente di formazione professionale. Amicizia che sarebbe alla base della scelta di Giacchetto di finanziare la pubblicazione di un volume su palazzo Vernaci, edificio storico di Altofonte, firmato dell’ex burocrate regionale. Il pubblicitario sborsò circa 70 mila euro. Non si tratterebbe, a detta di Lo Nigro, del prezzo pagato per la sua corruzione, visto che i suoi atti amministrativi sarebbero stati sempre regolari.

Gli investigatori definiscono Lo Nigro un pubblico ufficiale “spesato”da Faustino Giacchetto. Su richiesta di Lo Nigro avrebbe pure finanziato con 20 mila euro la sponsorizzazione della squadra di calcio del paese in provincia di Palermo. Oltre a numerosi biglietti omaggio per l’ingresso allo stadio Renzo Barbera e due abbonamenti in tribuna vip da 3.500 euro ciascuno. “A fronte di ciò Lo Nigro, frequentatore degli uffici di Giacchetto di via Ruggero Settimo – scrivono i pm nell’atto di accusa – programmava con questi e con gli altri funzionari del Ciapi per il progetto Co.Or.Ap. i decreti di finanziamento sulla cui legittimità basta richiamare quanto rappresentato dalla Corte dei Conti, che condannava alcuni dirigenti dell’assessorato dell’Istruzione e formazione professionale al pagamento del danno erariale”. Secondo gli investigatori, Giacchetto avrebbe fatto preparare le bozze di provvedimenti che poi Lo Nigro si limitava a sottoscrivere. Accusa che l’ex dirigente spedisce al mittente: i suoi atti sarebbero stati sempre improntati alla regolarità amministrativa.

Lascia i domiciliari – gli viene imposto solo l’obbligo di dimora – Sandro Compagno. Risponde di truffa, corruzione e falso. Tutte accuse che ha contestato nel corso dell’interrogatorio in presenza dei suoi legali, gli avvocati Ottavio Pavone e Giovan Battista Scalia. I difensori hanno spiegato che non poteva esserci più rischio di inquinamento probatorio e reiterazione del reato visto che Compagno è andato in pensione dal Ciapi nell’ottobre del 2012. E il giudice ha così accolto la loro richiesta di scarcerazione.


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