Gazebo, piante e pubblicità | Chiusi per 5 giorni 60 negozi - Live Sicilia

Gazebo, piante e pubblicità | Chiusi per 5 giorni 60 negozi

Il Suap ha incaricato la polizia municipale di notificare i provvedimenti per multe elevate dal 20011 a oggi. All'interno l'elenco completo.

PALERMO – Pub, bar, ristoranti, pizzerie, pompe di benzina, fruttivendoli, drinkerie, dai nomi noti ai meno conosciuti, passando per alcuni dei locali più in vista della città. In tutto 60 esercizi commerciali che, a breve, dovranno abbassare le saracinesche per cinque giorni. Il Suap ha già firmato le determine dirigenziali (pubblicate all’albo pretorio) che sono arrivate in questi giorni in via Dogali, dove adesso si sta organizzando l’invio degli agenti per notificare il provvedimento.

Ma di cosa si tratta nello specifico? Per ogni tipo di occupazione di suolo pubblico ai fini commerciali, sia che si parli di una pianta, di un gazebo da 80 metri quadrati o da un semplice manifesto pubblicitario di appena un metro quadrato, il Codice della Strada prevede una multa da 168 euro. Ma il Comune può decidere di applicare anche una legge del 2009 che prevede il ripristino dei luoghi, in caso di pericolo per la pubblica incolumità, e la chiusura coatta di almeno cinque giorni fino a che la strada non tornerà come prima.

Una pena accessoria, questa, applicata a Palermo dal commissario Luisa Latella e in questi anni mai abrogata. Il sindaco Leoluca Orlando la scorsa estate aveva chiesto però un supplemento di riflessione: è corretto chiudere per cinque giorni anche quei negozi che pagano la multa e ripristinano i luoghi? Il Suap così aveva congelato i provvedimenti in attesa di un parere dell’Avvocatura non pervenuto e così il vecchio dirigente, Giovanni Carlo Galvano, poco prima di andarsene a fine gennaio aveva scritto al primo cittadino annunciando di stare sbloccando tutto. Cosa poi attuata dal successore, Paolo Basile, che ha firmato 63 provvedimenti applicando la legge.

Un modo per smaltire peraltro tutto l’arretrato: basti pensare che alcuni verbali risalgono all’agosto del 2011. Molti hanno fatto ricorso al giudice di pace, altri hanno intanto pagato (nel 2013 in 84 lo hanno fatto entro i 60 giorni evitandosi così la cartella esattoriale) e ripristinato i luoghi, ma adesso nessuno li esimerà dal dover chiudere cinque giorni. E quando scatteranno i provvedimenti? Bel mistero, visto che il Suap questa volta non ha indicato il giorno preciso per evitare che la mancata notifica costringesse a scrivere una nuova determina. E così la data sarà affidata alla discrezione della Polizia municipale, cosa questa che sta facendo tremare via Dogali nel timore di essere presi d’assalto dalle richieste dei commercianti e alla ricerca di un criterio che metta al riparo delle polemiche.

I locali, come detto, sono tanti: per la maggior parte multati dalla Municipale, in alcuni casi dai carabinieri. Vanno dal centro storico a Mondello, da via Messina Marine a via Leonardo da Vinci. Spalmati per la città e accomunati da un destino segnato. La stessa pena sarà applicata a chi occupava 80 metri quadrati e a chi aveva messo qualche pianta sul marciapiede o una semplice tabella pubblicitaria. Alcuni negozi hanno preso addirittura due multe, a distanza id qualche mese, e dovranno così chiudere dieci giorni. Per cambiare musica il sindaco dovrebbe adottare un nuovo provvedimento, ma in mancanza di questo tutto resterà così com’è. In questo elenco figurano anche i gazebo non dismessi e multati a gennaio. Ecco l’elenco.

Le volte di via Agrigento 12 (gazebo di 35 metri quadrati non dismesso)

Matranga di viale del Fante 54 D/E (gazebo di 36,8 metri quadrati senza concessione)

Rosso siciliano di piazza Stazione Lolli 13 (gazebo di 14 metri quadrati senza concessione)

Il Marchese di via Marchese Ugo 58 (gazebo di 34 metri quadrati non dismesso)

Ditta A.R. di via Pannieri 3 (rastrelliere in metallo da nove metri quadrati per la vendita di alimenti ed esercizio di vicinato senza la Scia)

Al covo dell’arte via dei Tintori 22/26 (ombrelloni e sedie per 16 metri quadrati senza concessione; due multe: 8 novembre e 19 ottobre 2013)

L’alcova dei sapori via Bara all’Olivella 101 (ombrelloni e sedie per 20 metri quadrati)

La Braciera via San Lorenzo 6/B (gazebo di 21 metri quadrati non dismesso)

Capricci di gola via Francesco Lo Jacono 73 (occupazione di suolo pubblico di 20 metri quadrati)

Ristorantino Agrodolce di via Messina Marine 81 (sedie e tavoli per 30 metri quadrati)

Il Minto via Enrico Albanese 30/32 (occupazione di suolo pubblico di sei metri quadrati)

Il Baretto di via XX settembre 43 (gazebo di 35 metri quadrati non dismesso)

Fioraio di via Leonardo da Vinci 154 (occupazione di suolo pubblico per cinque metri quadrati)

Trattoria da Enzo di piazza Mondello (16 sedie e tavoli per 24 metri quadrati)

Ditta A. di viale Regione siciliana 2535 (tabella pubblicitaria a due facce su sede stradale senza permesso)

Pizzo e Pizzo di via XII gennaio 1q (gazebo di 23 metri quadrati non dismesso)

Caffè Martini di via Folengo 7/9/11 (sedie e tavoli per 28 metri quadrati senza concessione)

Bar Damì di via Maqueda 427 angolo via dell’Orologio (sedie e tavoli per 16 metri quadrati senza concessione)

Ditta P. G. di via dell’Orologio 29 angolo via Cacciatore (occupazione di suolo pubblico di 20 metri quadrati; due multe: il 22 agosto e il 3 ottobre 2013)

Gelateria Ilardo di via Foro Umberto I 10/12 (sedie e tavoli per 50 metri quadrati senza concessione)

Gelateria da Josè di via Messina Marine 265/267 (sedie e tavoli per 32 metri quadrati senza concessione)

Al Grappolo d’uva di via Franz Liszt 2/E (occupazione di suolo pubblico per 37 metri quadrati e rastrelliere in ferro per la vendita di frutta e verdura, vasi e articoli di giardinaggio per 77 metri quadrati senza concessione; due multe)

Arancinando di via Messina Marine 301/B (sedie e tavoli per 45 metri quadrati senza concessione)

All’antico arco di via dell’Orologio 26 (occupazione di suolo pubblico per 20 metri quadrati)

Sapori di mare di via Torre di Mondello 28 (sedie e tavoli senza concessione)

L’aurora del buon gelato di piazza Tommaso Natale 66 (ombrelloni e panchine per 10 metri quadrati senza concessione)

Chiosco di piazza Indipendenza 31 (sedie e tavoli per 36 metri quadrati senza concessione)

Lo scrigno dei sapori di piazza Principe di Camporeale 83 (sedie e tavoli per 20 metri quadrati senza concessione)

Berlin Cafè di via Quintino Sella 54/56 (sedie e tavoli per 13 metri quadrati senza concessione)

Ditta L. V. M. di piazza Garraffello 16 (banco espositore di 12 metri quadrati senza concessione)

Bar Latini di via Brunetto Latini 27/C (sedie e tavoli per sei metri quadrati senza concessione)

Antica Osteria Lo Bianco di via Emerico Amari 104 (piante e una botte di vino per 20 metri quadrati senza concessione)

P e V di Prezzomolo e Vitale di via Principe di Villafranca 20 (piante e scivolo in metallo per l’uscita dei carrelli per tre metri quadrati)

Ditta P. A. di via Candelai 78 (sedie e tavoli per 16 metri quadrati senza concessione)

Ditta F. L. di via Dante 19 (sedie e tavoli per 12 metri quadrati senza concessione)

Luna rossa di via Piano di Gallo 6/A (sedie e tavoli per 56 metri quadrati senza concessione)

Al covo dei beati paoli di piazza Marina 50 (sedie e tavoli per 64 metri quadrati senza concessione)

Gold Cafè di via Simone Corleo 6/C (occupazione di suolo pubblico per la somministrazione di alimenti e bevande per otto metri quadrati senza concessione)

Ditta A. U. di via Principe di Belmonte 100/B (gazebo di 36 metri quadrati)

Stazione di servizio Eni di via Sampolo 5 (cartello pubblicitario di un metro quadrato senza autorizzazione)

Ditta M. G. di piazza Garraffello 17 (sedie e tavoli per tre metri quadrati senza concessione)

La Traviata di piazza Olivella 18/A (sedie e tavoli per 70 metri quadrati senza concessione)

Patapalo di piazza Borgese 13/14 (occupazione di suolo pubblico per la somministrazione di alimenti e bevande per 30 metri quadrati senza concessione)

Violet di via Ricasoli 30 (sedie e tavoli per sei metri quadrati senza concessione)

Pescheria D’Amico di via Cataldo Parisio 92/B (rastrelliere in metallo per sei metri quadrati senza concessione)

La taverna dell’artista di via Principe di Belmonte 45 (sedie e tavoli per 44 metri quadrati senza concessione)

A rarigghia nnè Tony di piazza Olivella 23 “A rarigghia nnè Tony” (sedie e tavoli per 200 metri quadrati senza concessione)

Work Cafè di via Enrico Albanese 47 (sedie e tavoli per 10 metri quadrati senza concessione)

Malox di piazzetta della Canna 8/9 (sedie e tavoli per 28 metri quadrati senza concessione)

Panificio Arculeo di piazza Mondello 28 (sedie e tavoli senza concessione)

Frutta e verdura di via Rocco Jemma 102 (pannelli mobili di legno per dodici metri quadrati senza concessione)

Biondo di via Carducci 15 (gazebo di 17 metri quadrati non dismesso)

Tr Ceylon di via Dante 176 (sedie e tavoli per sei metri quadrati senza concessione)

Big Bus Bar di via Paolo Balsamo 28/30/32 (sedie e tavoli per 40 metri quadrati senza concessione)

Gelateria Bacio nero di via Rocco Jemma 100 (sedie e tavoli per sei metri quadrati senza concessione)

Degustibus di vicolo Fonderia 3/5 (sedie e tavoli senza concessione)

Ditta F. M. di via Spinuzza 18 (sedie e tavoli per 80 metri quadrati senza concessione)

Trattoria dal Pompiere di via Bara all’Olivella 107 (sedie e tavoli per 80 metri quadrati senza concessione)

Ohana di via Sammartino 150 (vasi per otto metri quadrati senza concessione 16 dicembre e 4 ottobre)

Roxanne di piazzetta Monteleone 3/4 (sedie e tavoli per 72 metri quadrati senza concessione)

LE REAZIONI
“In una città dove vige l’abusivismo e in ogni angolo di strada esistono venditori abusivi di qualsiasi tipo – dice Paolo Caracausi, presidente della commissione Attività produttive – e senza nessun controllo sanitario, colpire i soliti noti è un paradosso. Invito il sindaco e l’assessore Di Marco a prendere i dovuti provvedimenti per non creare ulteriori danni economici a chi oggi in questa città paga le tasse. Anche su questo argomento l’assessore Di Marco ha le idee confuse: mentre asserisce di dover verificare gli elenchi, questi vengono pubblicati all’albo pretorio e la Polizia municipale è già pronta a fare il suo dovere, mentre a quanto pare il sindaco non sa nulla. Confido nell’intervento del sindaco”.


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