Gazebo, l'ira dei commercianti | "Il Comune ci faccia lavorare" - Live Sicilia

Gazebo, l’ira dei commercianti | “Il Comune ci faccia lavorare”

I commercianti riuniti in piazza Castelnuovo

DI SALVATORE PERI Dopo le prime sanzioni dei vigili urbani contro le attività che non rimuovono i gazebo, gli esercenti sono scesi in piazza per protestare. Spinnato di piazza Castelnuovo ha smantellato oggi il proprio dehor contestato dai caschi bianchi. "Il Comune dia delle risposte chiare, chiudere per cinque giorni equivale a chiudere definitivamente".

PALERMO – Sono circa una trentina, non esattamente i 41 raggiunti dalla lettera del Comune che chiede la rimozione degli ormai famigerati gazebo all’esterno dei locali, ma fanno comunque sentire la propria voce per protestare contro quella che definiscono “una situazione paradossale”. Sono i commercianti palermitani, riuniti per manifestare a piazza Castelnuovo contro la decisione dell’amministrazione comunale di elevare multe, o addirittura disporre la chiusura coatta per cinque giorni, per l’occupazione del suolo pubblico. Per discutere hanno scelto uno scenario ad hoc, quello offerto dalla nota pasticceria Spinnato che, proprio stamattina, ha smantellato la pedana esterna davanti all’attività, dopo aver ricevuto una lettera che intimava la rimozione e una multa da 468 euro (300 per mancato rispetto del regolamento comunale e 168 per occupazione del suolo pubblico), a cui si aggiungono l’informativa alla Procura, il sequestro, la diffida per il ripristino dei luoghi e i cinque giorni di chiusura dell’attività.

Proprio Mario Spinnato, titolare di quello che viene definito un “dehor”, strutture meno ingombranti dei gazebo, si era detto pronto a chiudere l’attività dopo aver ricevuto la missiva dal Comune: “Nonostante non abbia un gazebo mi è stato intimato di chiudere il mio dehor in cui ho investito circa 120 mila euro per metterlo in regola. Adesso rischio di perdere gli introiti di un’intera settimana perchè non esiste una risposta chiara da parte dell’amministrazione comunale. Rischio dunque di mandare a casa 70 dipendenti anche se la mia struttura non è un gazebo”.

Ad unirsi a Spinnato sono tutte quelle attività che, seppur non abbiano ancora ricevuto la notifica rischiano di chiudere le proprie strutture esterne. Fra questi Maurizio Arcuri, titolare della Caffetteria dei Leoni: “Abbiamo messo in regola tutto adesso non comprendiamo questo accanimento da parte del Comune sui gazebo. In questo modo ci viene preclusa la possibilità di lavorare e creare posti di lavoro. Noi diamo luce, pulizia nei marciapiedi e decoro nelle strade, ora non comprendiamo perchè il Comune debba impuntarsi in questo modo senza lasciare soluzioni alternative. Abbiamo pagato inoltre la Tares sui gazebo, adesso che ci viene chiesto di smantellarli quando ci verrà rimborsata questa tassa?”.

Presente all’incontro con i commercianti anche le associazioni di categoria con presidente di Confartigianato Palermo, Nunzio Reina, che tiene a precisare il profondo disappunto per l’assenza all’incontro di un rappresentante di Sala delle Lapidi: “Siamo qui per rappresentare la frustrazione degli esercenti che, da un momento all’altro, possono ricevere un’ispezione dei vigili urbani con l’obbligo di chiusura non dei gazebo ma dell’intera attività per cinque giorni. Questo sicuramente è un dramma. Siamo arrivati a questo punto perchè per vagliare la prima variazione alla bozza di regolamento, che comprendeva l’adeguamento da gazebo a ‘dehors’, il Comune ha impiegato ben cinque mesi. Solo su nostra pressione Sala delle Lapidi ha infine preso la decisione, in appena una settimana, di discutere della nostra situazione ma a tutt’oggi navighiamo a vista”.

A fargli eco anche Pippo Russo, leader del movimento ‘Io mi arruolo’: “Il Comune non può disporre sulla chiusura dei gazebo senza la predisposizione di una soluzione alternativa per i commercianti. La richiesta di una proroga ai divieti di cinque o sei giorni serve dunque a poco, ciò che serve sono risposte chiare e puntuali. Se un’amministrazione comunale dice a me commerciante che una cosa non la posso più fare (il gazebo), ma ne potrei fare un’altra (i dehors), mi deve dire anche quando e come quest’altra cosa la potrei fare (il Regolamento), sennò subisco dei contraccolpi economici non indifferenti, con le ricadute immaginabili in una città che soffre una crisi drammatica. Ancora più chiaramente, solo dopo l’approvazione e l’entrata in vigore del Regolamento Dehors bisognava fare scadere l’ultima proroga, in modo che chi avesse voluto avrebbe, contemporaneamente, insieme alla dismissione del gazebo, avviato le procedure per la concessione relativa ai dehors evitando “buchi” nel volume d’affari dell’azienda con il rischio di licenziamenti. Adesso quel che è fatto è fatto. Si porti in fretta a Sala delle Lapidi un solo testo di Regolamento e si approvi nel più breve tempo possibile. Inoltre, sarebbe opportuno un incontro tra l’Amministrazione e i commercianti per trovare soluzioni condivise, giuridicamente sostenibili, sulle problematiche sollevate dai commercianti.

L’ultima proroga, in ordine di tempo, è quella scaduta a metà dicembre e che l’assessore alle Attività produttive Marco Di Marco ha sempre tenuto a precisare che non verrà rinnovata. Ecco il perchè dei controlli degli ultimi giorni con il Suap che potrebbe inviare ulteriori segnalazioni al comando di via Dogali per la chiusura dei gazebo. Il numero 41 potrebbe infatti aumentare fino a sessanta o addirittura settanta attività. Lo stesso Di Marco, nella giornata di ieri aveva precisato: “Il nostro assessorato prova dallo scorso anno a rimettere ordine in materia e, già dallo scorso anno, abbiamo inviato le lettere per chiedere a tutti di mettersi in regola, sembra quasi che qualcuno voglia dimostrare una posizione di forza rispetto a un percorso ineludibile”.

Secondo Paolo Caracausi, presidente della commissione Attività Produttive “la delibera sui gazebo verrà discussa in consiglio lunedì prossimo, dando tempo alle commissioni di sviluppare i pareri necessari, si era partiti con un’idea di gazebo quasi invisibili, poi il tutto è degenerato scatenando la polemica sull’impatto ambientale”.

“Lunedì prossimo – afferma Angelo Figuccia, consigliere comunale di Forza Italia e componente della Terza Commissione Consiliare – è prevista all’ordine del giorno dell’Assemblea di Sala delle Lapidi la discussione sulla proposta di delibera sulla modifica del regolamento per l’occupazione di spazi all’aperto. Ebbene, finora, la Commissione di cui faccio parte non ha avuto la possibilità di discutere la proposta perché non ci sono stati trasmessi gli atti. Per questo motivo, ho inviato una lettera al presidente della Terza Commissione, Luisa La Colla, per sollecitare gli uffici competenti affinchè ci trasmettano gli atti relativi alla proposta di delibera affinché, prima della discussione in Aula, possiamo emettere il relativo parere, che, lo ricordo, è obbligatorio ai sensi del vigente regolamento del Consiglio Comunale”. “Nella stessa lettera – prosegue Figuccia – ho formalmente diffidato il presidente La Colla ad adoperarsi perché lei è soprattutto garante delle prerogative dei consiglieri componenti della Commissione e, pertanto, la riterrò responsabile di un eventuale mancato parere, che potrebbe inficiare la regolare discussione in Aula della suddetta proposta di delibera e tutte le conseguenze che potrebbero derivarne ai danni dei cittadini palermitani”.


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