Geraci: "Nessuna concussione, il mio accusatore è cugino di un boss" - Live Sicilia

Geraci: “Nessuna concussione, il mio accusatore è cugino di un boss”

"Io da vittima sono diventato carnefice. Sono stato aggredito"

PALERMO – “Non c’è stato alcun tentativo di concussione, la presunta minaccia al comandante dei vigili urbani è una impostura, una mistificazione, tanto che da vittima divento carnefice. Quel giorno fui io a subire la sua aggressione con tanto di dito puntatomi in faccia, in pubblica piazza con testimoni presenti, a cui seguì la sanzione della commissione disciplinare del Comune”. A scriverlo è Salvatore Geraci, deputato regionale della Lega e sindaco di Cerda, in una nota indirizzata ad Antonello Cracolici, presidente della commissione regionale Antimafia, dalla quale si è autosospeso dopo la polemica legata al passaggio della processione davanti casa del boss.

“Il comandante Giuseppe Biondolillo, cugino di primo grado dell’omonimo boss mafioso locale condannato all’ergastolo, non è nuovo a questi comportamenti e ad episodi di aggressioni verificatesi con altri amministratori del passato e dipendenti comunali”.

“Mi trovo al centro di un teorema che il denunciante ha costruito su fatti che non corrispondono al vero, montati ad arte con inganno, basati su menzogne e falsità – ha continuato il deputato Geraci -. Sono certo che cadrà ogni accusa e svanirà ogni tentativo di ‘mascariamento’. I cerdesi sanno la verità, per questo vado avanti con forza ed a testa alta”.

“Mi auto sospendo”

Come ho già anticipato lo scorso 6 ottobre mi auto-sospendo da componente della Commissione regionale Antimafia. La mia scelta deriva dal grande senso di responsabilità e dal rispetto che nutro per l’organismo parlamentare che riveste un ruolo fondamentale nella lotta alla criminalità mafiosa, sebbene il regolamento della stessa Commissione non mi impedirebbe di esercitare il mio ruolo”.

“Sempre rispettoso della legge”

“Come è noto sono indagato per fatti che nulla hanno a che vedere con la mafia, circostanza confermata pure dagli atti prodotti dalle procure di Termini Imerese e dalla Dda di Palermo, e ribadita dal mio legale, avvocato Vincenzo Lo Re – ha detto -. Consapevole che la mia posizione di indagato, anche se per fatti completamente estranei al fenomeno mafioso, avrebbe potuto essere oggetto di strumentalizzazione politica e che, in qualche modo, ciò avrebbe potuto creare imbarazzo alla Commissione Antimafia, scelgo, pur essendo estraneo ai fatti contestati, di autosospendermi”. Geraci ha aggiunto: “Nella mia vita e nel mio percorso politico-amministrativo ho sempre combattuto per la legalità, ne sono dimostrazione un bene confiscato alla mafia che da sindaco di Cerda ho adibito a centro di raccolta comunale, la rimozione dalla via Roma della pompa di benzina che negli anni è stata oggetto di attenzione della mafia locale, la nuova caserma dei Carabinieri in una struttura ceduta dal Comune e la nomina nella mia giunta dell’ex sindaco Mendola, vittima in passato di intimidazione mafiosa”.

“Sui fatti che riguardano la processione del Venerdì Santo del 2022, ho avuto come obiettivo solo quello di salvaguardare una tradizione secolare identitaria di Cerda, quella del Rincontro tra la Madonna addolorata, patrona del comune, e il Cristo morto, lungo un tragitto che non ha soste sotto le dimore di condannati per mafia – afferma il sindaco e deputato regionale -. Del resto mai ho pensato a soste davanti ad abitazioni private, tanto più a nessun inchino davanti a chicchessia. Sono sempre stato rispettoso e ossequioso della legge”.


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