Gesap, audizione di Giambrone| In vista anche arabi e cinesi - Live Sicilia

Gesap, audizione di Giambrone| In vista anche arabi e cinesi

Il presidente della società illustra i piani di rilancio dell'azienda, ma si spacca Leva Democratica.

terza e settima commissione
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PALERMO – Accordi con nuove compagnie tra cui Air One entro fine mese, in futuro perfino cinesi e arabi, ma anche processi di privatizzazione e ricapitalizzazione e lo studio sull’ipotesi di internalizzare servizi come centralino e accoglienza ai turisti. Questi i temi dibattuti oggi nel corso della seduta congiunta tra Terza e Settima commissione di Palazzo delle Aquile, che hanno ascoltato il presidente della Gesap Fabio Giambrone e il management della società che gestisce lo scalo di Punta Raisi. Un incontro chiesto a gran voce dai consiglieri, visto che l’azienda affronta un momento assai particolare.

“L’azione fin qui svolta in pochi mesi è sicuramente positiva poiché confermata dai numeri in netta inversione di tendenza rispetto al recente passato – dice il presidente della commissione Bilancio Francesco Bertolino – sottolineo l’importanza della relazione esposta sul rilancio dell’aeroporto: dall’apporto strategico in termini di aumento di passeggeri e di voli che deriva dalle nuove basi aeree presso l’aerostazione alle opere e infrastrutture che nasceranno entro il 2015 e daranno allo scalo una dimensione sempre più internazionale”, mentre per il presidente della Terza, Luisa La Colla, “sono di grande rilevanza le dichiarazioni del presidente Giambrone in merito alla questione lavoratori e rapporti con i sindacati. E’ emersa la conferma che i livelli occupazionali verranno garantiti durante il processo di privatizzazione, la totale disponibilità alla condivisione delle scelte operate e al dialogo su eventuali proposte sono sicuramente motivo di rassicurazione per tutti i lavoratori”.

Ma la seduta di oggi è stata anche l’occasione per una spaccatura tutta interna al gruppo “Leva Democratica”, composto dai due ex Mov139 Sandro Leonardi e Orazio La Corte. “La Gesap si può anche privatizzare, ma non così velocemente e con questi sistemi – dice il capogruppo Leonardi – non si capisce però come sia possibile aver mantenuto lo stesso management del passato con ricavi che sono gli stessi dal 2004, per non parlare del pasticcio Gh. Apprezzo il lavoro sin qui svolto dal presidente Giambrone, ma qui stiamo parlando di uno scalo che opera quasi in regime di monopolio e senza alcuna concorrenza ferroviaria: più che alla cessione si sarebbe potuto pensare alla quotazione in Borsa, come fatto con successo in altre parti d’Italia e d’Europa. Ai privati interessano gli utili, ma la città deve guardare al numero dei passeggeri e non sempre le due cose coincidono: per questo propongo di inserire una clausola che preveda una penale che imponga al privato di far crescere il traffico e il numero dei passeggeri. Privatizzare così velocemente, inoltre, consentirà ad altri di godere dei buoni frutti del lavoro degli ultimi mesi, per non parlare dei maggiori ricavi, circa 15 milioni, che deriveranno dall’adeguamento delle tariffe”.

Posizione diametralmente opposta a quella del compagno di partito, che da qualche tempo fa asse con il forzista Angelo Figuccia. I due hanno deciso di disertare l’incontro. “Non abbiamo condiviso la decisione – affermano Figuccia e La Corte – di fissare l’audizione congiuntamente con i colleghi della Settima vommissione perché riteniamo che ci siano argomenti specifici che andavano approfonditi direttamente con il presidente Giambrone, soprattutto alla luce delle argomentazioni dei sindacalisti della Gesap che abbiamo ascoltato la scorsa settimana che hanno pesantemente attaccato la gestione della società degli ultimi anni, accusata di favorire soggetti esterni alla società stessa, che avrebbe dato incarichi a manager con il doppio, e paradossale, compito di essere controllore e controllato, come si evince dal verbale dell’audizione, che ci riserviamo di rendere pubblici a chi ne farà richiesta. Siamo assolutamente contrari alla privatizzazione, anzi riteniamo che il Comune debba reperire le risorse necessarie per acquisire le quote della società che sono di proprietà della Provincia e che rischiano di passare in mano alla Regione. Siamo convinti che la Gesap sia una delle poche società partecipate del Comune che possa produrre utili per le asfittiche casse comunali, e quindi assume un ruolo strategico nella politica aziendale che il sindaco Orlando dovrebbe attuare”.

“La strada del rilancio intrapresa da parte del Presidente Giambrone è quella giusta – dice Filippo Occhipinti, capogruppo Idv – spiace che nel passato gli amministratori non si siano mossi in questo modo. Le ombre del passato sono tutte li e la magistratura farà il suo corso. La Regione deve, a questi punto,e per il bene dei lavoratori, ricapitalizzare senza ulteriori tentennamenti. Sulla privatizzazione ho solo un dubbio: viste le potenzialità della società, perché vendere? Sul processo Idv sarà vigile e attenta chiedendo con forza che i lavoratori vengano garantiti sia per i livelli occupazionali che per il reddito”.

“L’aeroporto di Palermo, posto nella parte più estrema della nostra Isola, è la porta d’accesso alla città per turisti e residenti nonché per molte delle merci prodotte ed importate – dice Fabrizio Ferrara del Pd – da qui passa lo sviluppo dalla nostra terra, essendo il nostro aeroporto, a differenza degli altri scali italiani, libero dalla concorrenza di ferrovie ed autostrade. Allo stesso tempo non si può pensare che, con queste condizioni uniche, possano registrarsi delle perdite come accaduto negli anni scorsi. Confidando sul buon lavoro della presidenza, vigileremo prima sulle scelte dell’advisor affinché il prezzo stabilito sia congruo alle potenzialità presenti e future dello scalo e successivamente sulla vendita ai privati”.

“Il percorso di rilancio intrapreso dalla Gesap per l’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo mi lascia fiducioso e ottimista, da cittadino prima ancora che da consigliere comunale. I dati di crescita registrati negli ultimi mesi e la capacità dimostrata nell’attrarre nuove compagnie per disporre le proprie basi operative nello scalo palermitano sono un segnale incoraggiante”, dice il consigliere comunale e vicepresidente della III Commissione consiliare Andrea Mineo. “Tuttavia sono preoccupato per il conflitto in corso tra l’azienda e i lavoratori. Mi aspetto un impegno altrettanto serio da parte dei vertici della Gesap per trovare rapidamente una soluzione alle problematiche che coinvolgono i lavoratori, che ancora non si sono risolte positivamente”.


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