Gesip, ore decisive | "Bloccare i licenziamenti" - Live Sicilia

Gesip, ore decisive | “Bloccare i licenziamenti”

I rappresentanti dei lavoratori si riuniranno e potrebbero dire sì a sei mesi di Cig, ma senza ulteriori proroghe. Ore decisive per evitare i licenziamenti di massa.

PALERMO – Giorni decisivi per la Gesip. Dopo il muro contro muro di lunedì scorso, che ha visto i sindacati rifiutare compattamente il piano del Comune e sei mesi di cassa integrazione in deroga, la partita che coinvolge 1740 famiglie si giocherà tutta nelle prossime ore. Fonti interne a Palazzo delle Aquile raccontano di un sindaco letteralmente furioso con i rappresentanti dei lavoratori, visto che il suo piano aveva ottenuto un avallo romano solo a patto di un accordo con le sigle sindacali. Accordo saltato di fronte al rifiuto di Orlando di rinviare la firma per dialogare ulteriormente con i sindacati, e che farà scattare i licenziamenti dal 2 gennaio.

La sera stessa il Comune aveva detto che il tempo era ormai scaduto, anche se era più una valutazione politica che altro: i tempi tecnici ci sarebbero ancora, per quanto strettissimi. Se una firma arrivasse domani, si potrebbero avviare alcune misure entro fine anno per dimostrare al governo Letta tutta la buona volontà dell’amministrazione palermitana e quindi si salverebbe la road map ipotizzata dai tecnici di piazza Pretoria, proprio ora che il Parlamento ha approvato con la legge di stabilità anche la mobilità fra partecipate. Ma il problema resta la firma.

I sindacati domani si riuniranno per decidere il da farsi, anche se ad oggi si escludono (almeno per il momento) manifestazioni di sorta. “L’amministrazione mente sapendo di mentire – attacca Salvo Barone dell’Ugl – ma siccome è Natale e siamo buoni perdoniamo tutti, e siamo disponibili a un dialogo democratico”. I lavoratori sarebbero pure disposti ad accettare sei mesi di cassa integrazione, ma solo ad alcune condizioni. L’accordo saltato lunedì prevedeva Cig fino al 2017 e, secondo i calcoli dei sindacati, l’assegno mensile sarebbe scalato a poco più di 500 euro a causa delle riduzioni. Tesi smentita dal Comune. I sindacati quindi accetterebbero nuova Cig fino a giugno ma a 760 euro, quindi con la decurtazione del 10 per cento in vigore da settembre 2013, da colmare con ulteriori servizi alla città. La legge prevede infatti il così detto salario accessorio, ovvero 3mila euro netti da poter dare all’anno ai cassintegrati. “Costerebbero poco più di quattro milioni di euro – dice Barone – e il consiglio comunale ha impegnato l’amministrazione a stanziarne altri 4,5, che basterebbero per dare 3mila euro a lavoratore in sei mesi”.

La Regione non scucirebbe nulla, visto che i soldi li metterebbe Roma (ovvero il 45 per cento del totale, bastevole per contributi previdenziali e assegni familiari). “Ma a quel punto servirà un tavolo di concertazione permanente, così da sistemare tutti i lavoratori prima della scadenza della Cig”. Insomma, dai sindacati arriva un sì a sei mesi di ammortizzatori sociali ma solo a quelli: niente Cig a lunga scadenza. Adesso bisognerà capire le mosse di Palazzo delle Aquile, che ha comunque dato disposizione ai liquidatori di procedere con l’iter dei licenziamenti ma al tempo stesso “di mettere in sicurezza i lavoratori tramite l’accesso alla Cig in deroga, anche in presenza della mancata adesione dei sindacati al Piano proposto dal Comune”. Piazza Pretoria, insomma, potrebbe dire sì ai sei mesi di ammortizzatori sociali, ma in quel caso verrebbe meno il piano a lungo termine: insomma, da luglio si sarebbe punto e a capo.

La nota integrale del sindaco Orlando
“La Gesip, costituita nel 2001 dal Commissario straordinario e dalla precedente Amministrazione, ha subito una serie di scelte nella gestione che hanno determinato nel 2010 la messa in liquidazione e che, sempre nel 2010, hanno visto il totale taglio dei fondi comunali destinati ai servizi che la società forniva. Questo taglio dei fondi è avvenuto nonostante la società sia al 100% del Comune di Palermo. Dal 2010 al 2012 i servizi resi e conseguentemente le retribuzioni dei lavoratori sono stati, di volta in volta, coperti con ordinanze di Protezione Civile. Dal 2012, dopo l’insediamento della attuale Amministrazione, si è garantita la prosecuzione dei servizi ed il sostegno al reddito dei lavoratori, prima con un impegno diretto di fondi comunali e poi con la Cassa integrazione in deroga, ottenuta, nonostante molti ostacoli e difficoltà, grazie all’impegno di tutti i soggetti istituzionali e sociali coinvolti.

Dal 1 maggio 2013 grazie all’inserimento di apposite somme nel bilancio del Comune, si è sperimentata una procedura del tuttoinnovativa, che ha permesso di ridurre gli effetti della CIG in deroga per i lavoratori, che sono stati utilizzati in progetti di utilità collettiva per 20 ore settimanali. In tal modo è stato garantito il mantenimento occupazionale ed un livello reddituale a tutti i lavoratori, di poco inferiore a quello precedentemente avuto, a fronte però di un utilizzo diretto del Comune di sole venti ore settimanali, che hanno comunque permesso di garantire servizi di vario tipo alla città. Questo è stato possibile perché da maggio del 2013 sono stati stanziati nel bilancio comunale circa 14 milioni di Euro, mentre la parte restante dei costi per assegni familiari, oneri contributivi e previdenziali è stata a carico del Ministero del Lavoro, della Regione e dell’INPS.

Per il 2014 l’Amministrazione comunale ha previsto un sostanziale incremento del proprio stanziamento, portandolo a 20 milioni di euro che saranno disponibili a partire dal primo gennaio 2014. In questo modo si potranno comunque garantire per tutto l’anno i livelli reddituali, ma anche si potranno avviare dei percorsi di esodo volontario che potranno essere sfruttati da coloro che non potranno accedere alla pensione di anzianità a causa dell’età o dell’insufficienza dei contributi versati, potendo comunque accedere alla pensione sociale. Stesso percorso potranno seguire coloro che in questo periodo hanno maturato l’intenzione di avviarsi in percorsi di autoimpiego o comunque d fuoriuscita dal bacino Gesip. Ogni economia che sarà realizzata grazie a questo percorso sarà destinata ad ogni consentito adeguamento dei compensi e dei servizi. Questo Piano è stato previsto con il coinvolgimento e l’approvazione del Ministro e del Ministero del Lavoro, con la collaborazione di Italia Lavoro, del Presidente della Regione, dell’INPS nazionale e regionale.

E’ importante sottolineare che questo Piano fa parte per altro di una più ampia azione di riorganizzazione delle aziende partecipate comunali ed è già facilitato dalla internalizzazione di servizi oggi svolti all’esterno e sarà ulteriormente facilitato dall’approvazione, proprio alla vigilia di Natale, della Legge di stabilità che ha incluso la norma proposta dal Comune di Palermo per la mobilità orizzontale tra le aziende partecipate dei Comuni. E’ ovvio che tutto questo avverrà con un confronto continuo con le Organizzazioni sindacali, in un quadro di relazioni chiare, mirate a garantire reddito ai lavoratori e servizi alla città. Ma perché tutto questo possa avvenire e si possa garantire ai lavoratori di mantenere gli attuali livelli di reddito (circa 850 euro al mese) inserendo la Gesip in questo percorso, è indispensabile che i lavoratori non fuoriescano dal bacino attuale.

Occorre quindi raggiungere la definizione avanti l’Ufficio del Lavoro, della Cassa integrazione in deroga, unico mezzo per bloccare la procedura di licenziamento in corso ed evitare quindi che si interrompano le misure a sostegno del reddito dei lavoratori Gesip”.

 

 


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