Gesip, l'avvocato interno c'è| Ma l'azienda opta per gli esterni - Live Sicilia

Gesip, l’avvocato interno c’è| Ma l’azienda opta per gli esterni

La Gesip ha un avvocato interno, Domenica Viviano, ma l'azienda preferisce i consulenti legali esterni. "Potevo farcela da sola - dice la Viviano - ma il liquidatore si è avvalso comunque di altri avvocati". A far discutere anche il compenso del liquidatore, Giovanni La Bianca, che percepisce 60 mila euro per il ruolo d'amministratore di Gesip servizi.

PALERMO – “L’azienda mi ha tolto tutti i procedimenti che seguivo. E al mio posto ha chiamato dei legali esterni”. L’azienda in questione è la Gesip, la società partecipata del comune di Palermo che dal primo settembre ha messo i propri dipendenti in astensione da lavoro e retribuzione per mancanza di soldi. A parlare, invece, è l’avvocato Domenica Viviano, l’unico legale interno alla società di via Maggiore Toselli.

Un avvocato che fino al 31 agosto ha operato all’interno dell’ufficio legale della Gesip, creato dall’allora direttore Giacomo Palazzolo e che, organigramma alla mano, è alle dirette dipendenze del liquidatore. Entrata in azienda nel 2007, la Viviano ha seguito le cause dell’azienda nelle aule di tribunale, anno dopo anno. Fino a quando a metà aprile ai vertici di via Toselli è arrivato il nuovo liquidatore nominato dal commissario Luisa Latella, ovvero Giovanni La Bianca.

“Pochi giorni dopo il suo insediamento – dice la Viviano a Livesicilia – il liquidatore mi ha chiesto se avessi bisogno di un aiuto esterno per seguire tutte le cause dell’azienda. Una richiesta a cui ho risposto negativamente, visto che sono sempre stata in grado di portare avanti il lavoro da sola e senza difficoltà. Nonostante questo, però, tra maggio e giugno le nuove pratiche vengono affidate ad un avvocato esterno”.

Una scelta che sorprende la Viviano e che le viene giustificata con l’impossibilità, per l’avvocato interno, di seguire tutte le cause e con la mancanza del livello necessario. “Ma io ho sempre seguito tutte le cause – continua il legale aziendale – e il numero dei procedimenti è in linea con quello degli anni precedenti. E’ vero, non sono un ottavo livello come mi spetterebbe, ma è una mancanza dell’azienda e non mia. E comunque sarei stata disposta a pagarmi da sola anche la polizza assicurativa, che ora è obbligatoria per legge”.

E nei mesi i consulenti esterni vanno addirittura aumentando. “Arrivano a quattro, per quel che so – dice la Viviano –e dal primo settembre vengo anche messa in astensione dal lavoro e sono costretta a consegnare tutte le mie pratiche agli esterni, quelle che avevo seguito sin dall’inizio”.

Una scelta che il liquidatore, a Livesicilia, giustifica così: “Mi avvalgo di avvocati esterni – dice La Bianca – sia in considerazione della natura della società, sia in considerazione del fatto che tutti i lavoratori sono stati sospesi compreso l’unico avvocato interno”.

Peccato, però che non tutti i lavoratori vengano sospesi dal primo settembre: una minima parte, infatti, ha continuato a prestare servizio per alcune esigenze amministrative. Ma tra questi non figura l’unico legale interno, che viene così definitivamente rimpiazzato da esterni sui cui costi, però, l’azienda preferisce non dire nulla. “Io sono iscritta ad un apposito albo – continua la Viviano – e posso occuparmi solo della Gesip, con un incarico specifico ed esclusivo che mi è stato assegnato dall’azienda. E non reggerebbe neanche la tesi che gli esterni possano essere più bravi di me: finora nessun procedimento è andato a sentenza”.

Ma a suscitare le perplessità dei lavoratori ci ha pensato anche il compenso del liquidatore. “Il dottor La Bianca percepisce 60mila euro l’anno – dice Piero Giannotta, dipendente Gesip – non capiamo perché il Comune non metta al suo posto un suo dipendente, così come prevede la legge, facendo così risparmiare l’azienda”. Dal liquidatore nessun commento ma i dati pubblicati sul sito ufficiale di Palazzo delle Aquile confermano, effettivamente, che il liquidatore percepisce 60.541,95 euro all’anno.

Una cifra un po’ anomala, visto che inizialmente il compenso indicato dal Comune era di 45.812,92 euro all’anno, così come previsto dalla legge, poi sceso a 30.541,95 in seguito ad alcuni tagli. I trentamila euro in più, invece, derivano dal ruolo di amministratore unico di Gesip servizi srl, azienda satellite controllata direttamente dalla madre Gesip spa. Un’azienda che conta in tutto un centinaio di dipendenti che, come gli altri 1700, risultano sospesi dalla retribuzione, tranne che per l’amministratore.

E l’amministratore è per l’appunto sempre La Bianca, nominato amministratore unico di Gesip servizi a partire dal 3 maggio. Ma nominato da chi? Ma dall’azienda madre, di cui La Bianca è il liquidatore. Insomma, una auto-nomina che dovrebbe essere approvata da Palazzo delle Aquile in un’apposita assemblea dei soci che, ad oggi, non risulterebbe essersi tenuta. E sempre dai dati pubblicati sul sito del Comune, emerge un ultimo dato interessante, ovvero il compenso del predecessore di La Bianca ai vertici di Gesip servizi, Massimo Primavera: praticamente pari a zero, per rinuncia dello stesso Primavera.


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