"Gesip, mancano ancora| i dispositivi per la sicurezza" - Live Sicilia

“Gesip, mancano ancora| i dispositivi per la sicurezza”

"Si apprezzino i lavoratori che assicurano i servizi in queste condizioni".

la nota dei sindacati
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PALERMO – “Alcuni lavoratori Gesip sono ancora sprovvisti dei dispositivi di sicurezza”. A lanciare l’allarme è la Cgil per bocca di Charlie Biondolillo, che in una nota cita una nota dello scorso 29 novembre del settore Tributi con cui i lavoratori Gesip venivano spediti a fare gli uscieri perché, per le pulizie, erano sprovvisti dei corsi sulla sicurezza e delle visite mediche. “Una lettera – dice il sindacalista – che a quanto sembra sarebbe scaturita da un infortunio capitato a un lavoratore”. Il dirigente assicura che tutto è stato superato e che entro domani i lavoratori potranno tornare a fare le pulizie, ma il sindacato resta critico. “Abbiamo scritto, in merito alle inadempienze, al settore Risorse Umane sottolineando l’importanza di intervenire al più presto per evitare di sospendere le attività lavorative. Purtroppo è rimasta lettera morta. Senza scarpe, mascherine, abbigliamento adatto e in alcuni casi senza una dovuta informativa che ricordiamo spetta all’ente utilizzatore, ossia il Comune di Palermo, i lavoratori potrebbero astenersi dal lavoro. Posso solo spezzare una lancia a favore dei suddetti lavoratori che nonostante tutto hanno continuato a garantire i servizi rappresentando una roccaforte, ieri della nostra azienda e oggi del comune, ma purtroppo massacrati senza distinzione dall’opinione pubblica”. “Quantomeno apprezziamo i lavoratori accusati di essere fannulloni che hanno comunque lavorato senza visite mediche e dispositivi di sicurezza”, dice Maurizio Giannotta della Cisl. “Dopo quattro mesi circa di lavoro alla piscina comunale – dice Salvatore Di Fiore della Uiltucs – non avevamo ancora ricevuto i dispositivi di sicurezza, che non si limitano alle scarpe visto che trattiamo detergenti, candeggina e cloro oltre ad essere esposti al rischio di micosi. E ad oggi ancora ne siamo sprovvisti”.

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