Giovani detenuti impegnati |per riqualificare San Berillo - Live Sicilia

Giovani detenuti impegnati |per riqualificare San Berillo

17 ragazzi lavoreranno per due mesi sotto la super visione dell’Ente Scuola Edile.

l'iniziativa
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CATANIA – L’assessore comunale all’urbanistica e al decoro urbano Salvo Di Salvo con il presidente e il direttore dell’Ente Scuole Edile di Catania, Giuseppe Piana e Giacomo Giuliano, ha dato il via al corso di formazione tecnico-pratico per diciassette giovani detenuti secondo il protocollo d’intesa firmato nelle scorse settimane dal Comune, l’Ente Scuola Edile e l’Accademia di Belle Arti per realizzare interventi di riqualificazione nel vecchio quartiere di San Berillo.

I ragazzi interessati al progetto, tutti tra i 18 e i 21 anni, sono soggetti che scontano la pena comminata dell’Autorità Giudiziaria nel carcere minorile di Bicocca; l’iniziativa rientra nell’ambito di un piano, approvato dal Ministero della Giustizia che è partner del progetto, di reinserimento sociale di giovani che hanno subìto una condanna penale e sono detenuti o in regime di semilibertà.

“Un momento di straordinaria importanza per Catania – ha commentato il sindaco Enzo Bianco- perché con questo intervento coniughiamo il recupero di energie giovanili che vanno canalizzate nelle legalità e nel vivere civile, con i concreti interventi di ripristino di un quartiere storico di particolare rilevanza che da decenni attende di essere valorizzato. Ringrazio per questa lodevole iniziativa che si concretizza e che considero un esperimento positivo da ripetere l’assessore Di Salvo, i vertici dell’Ente Scuola Edile e dell’Accademia di Belle Arti. Catania ha bisogno di gesti forti e generosi come questo per ritrovarsi nel segno della crescita e del recupero sociale”.

La formazione dei giovani detenuti nella prima fase avverrà negli uffici dell’Ente Scuola Edile con un cantiere simulato nel boschetto della playa, per poi passare dal 16 dicembre all’istituzione di un cantiere di lavoro che verrà attivato direttamente nelle viuzze del vecchio San Berillo principalmente con opere di recupero riguardanti rifacimento di intonaci esterni esistenti su pareti di edifici privati, associati a interventi sul colore che cureranno i ragazzi dell’Accademia di Belle Arti.

Al via delle lezioni hanno preso parte anche il vicepresidente Comitato Paritetico Territoriale Nunzio Turrisi, la Direttrice della casa circondariale Bicocca Maria Randazzo e Graziella Reito dell’Ufficio Servizio Sociale Minorenni di Catania. Rivolgendosi ai ragazzi che hanno aderito al progetto l’assessore comunale Salvo Di Salvo ha detto: “Vi incoraggio a raccogliere con generosità questa grande opportunità per voi e per la Città. Lavorerete per due mesi perfezionando un mestiere che vi potrà servire per la vita e nel frattempo avrete reso un servizio utile per un quartiere del centro storico che ha bisogno di piccoli e grandi interventi e che potrete dire di avere contribuito a migliorare col vostro impegno”.

L’Ente Scuola Edile Catania fornirà tutti i materiali occorrenti per eseguire le lavorazioni in cantiere, insieme alle attrezzature necessarie alla loro messa in opera. Per salvaguardare gli allievi partecipanti dai rischi per la salute e la sicurezza è stato loro fornito anche un kit completo di Dispositivi di Protezione Individuali (scarpe antinfortunistica, guanti, occhiali, elmetto, cuffie, tuta di lavoro, ecc.), mentre il Comune garantirà tutte le autorizzazioni previste per realizzare gli interventi da eseguire negli edifici privati.

“Siamo sinceramente impegnati alla riuscita di questo progetto – ha detto il presidente dell’Ente Scuola Edile Giuseppe Piana – perché comprendiamo la valenza sociale e simbolica dell’iniziativa. Metteremo la massima attenzione per favorire il reinserimento anche lavorativo di questi ragazzi a cui va data una possibilità di riscatto, insegnando loro il rispetto delle regole di lavoro e l’importanza del servizio che renderanno alla Città di Catania”.

Al fine di coordinare e gestire le squadre di lavoratori presenti in cantiere, si prevede la presenza di almeno un operaio specializzato, coadiuvato da due lavoratori (detenuti e disoccupati) con esperienza pregressa nel settore edile, questi ultimi,con la funzione di caposquadra.


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