CATANIA. “I nomi della neo nominata giunta Trantino rivelano tutto il peso degli accordi politici con Palermo e un totale scollamento con la realtà politica catanese”. Il neo consigliere forzista, Riccardo Pellegrino, non le manda certo a dire. E sulla composizione della giunta Trantino, interviene non nascondendo un mal di pancia che rischia di minare non poco gli equilibri interni al partito.
“Auguriamo a tutti gli assessori un buon lavoro – prosegue – ma ci rincresce che il sindaco Trantino non abbia saputo dare il giusto spazio alle quote rosa, soprattutto considerando l’altissimo profilo professionale delle donne di cui era stato fatto nome.
Non ho mai chiesto nulla né mi sono mai piegato alle logiche di potere. Se sono stato eletto al consiglio di quartiere nel 2008 e al consiglio comunale nel 2013, tra le fila di Forza Italia prima e del Popolo delle Libertà poi, lo devo solo al mio costante lavoro nel territorio e al libero sostegno dei cittadini.
Nella campagna elettorale alle regionali, ma soprattutto in questa, ho portato alta la bandiera di Forza Italia contribuendo a quel 13% che ne ha fatto il secondo partito della città”.
L’affondo a Schifani
“Quello che il presidente Schifani ha fatto spingendo un altro nome rispetto a quello della dottoressa Melania Miraglia lo trovo profondamente scorretto oltre che irrispettoso nei confronti di chi ha portato avanti una campagna elettorale difficilissima portando a casa un grandissimo risultato.
Siamo due professionisti, non viviamo di politica e non è certo questo che ci gratifica, ma ci saremmo aspettati un giusto riconoscimento di quella che è stata l’espressione popolare.
Auguriamo al sindaco Trantino una maggioranza sempre consolidata. Nell’eventualità toccherà al presidente Schifani, venire da Palermo per tenere le redini di un partito che lui stesso sta contribuendo a sgretolare.
Noi dal canto nostro terremo sempre alta la bandiera di Forza Italia e l’eredità del presidente Berlusconi. E ci impegniamo, come promesso in campagna elettorale, ad essere vigili: non faremo sconti a nessuno e e denunceremo sempre tutte le storture. E se necessario, come nel caso di tante cose che non vanno all’interno delle partecipate, ci rivolgeremo alla magistratura”.