Passaggio interlocutorio in casa Pd. Il gruppo dei democratici si è riunito oggi pomeriggio per fare il punto dopo i ballottaggi e dopo settimane di indiscrezioni di stampa sul possibile ingresso nella giunta regionale, che sarebbe caldeggiato, secondo ricostruzioni giornalistiche, dalla corrente “Innovazioni” dei postdemocristiani che fanno riferimento a Totò Cardinale. Ma dopo una sfilza di articoli su vere o presunte intese, su aperitivi clandestini con Miccichè e su misteriose “benedizioni” da parte di Silvio Berlusconi al governo tecnico o quasi tecnico, oggi quando c’è stato da guardarsi negli occhi, praticamente non s’è mossa foglia. Vuoi anche perché la riunione non è stata particolarmente affollata. Mezzo gruppo, segretario regionale incluso, non ha partecipato alla riunione, nella quale, raccontano, sono state più le frenate che i tentativi di fuga. Inviti alla riflessione sono arrivati dai deputati regionali dell’ala Cracolici-Lumia (tra gli altri hanno parlato Panepinto e De Benedictis). Quest’anima del Pd, fino all’altroieri interlocutore privilegiato di Raffaele Lombardo, negli ultimi giorni, s’è mosso più con i piedi di piombo sulla possibilità di un’alleanza politica che vada oltre il “sostegno alle riforme” garantito formalmente fin qui dal partito. Ma anche da esponenti dell’area “Innovazioni” come l’ex segretario della Margherita Elio Galvagno sono arrivati oggi segnali di prudenza nel nome dell'”unità del partito” da salvaguardare come primo valore. Insomma, nessuno si scopre più di tanto, nessuno rivendica gli aperitivi romani di Cardinale, anche se le voci su un nascituro Lombardo quater, con Massimo Russo vicepresidente, nel Palazzo sono ancora all’ordine del giorno.
L’ala più contraria a ogni intesa con il governatore si è fatta sentire anche oggi. “Sulla paralisi del governo Lombardo non ci sono dubbi. I ritardi nell’attivazione delle risorse comunitarie, ad esempio, sono devastanti per la Sicilia. In questo contesto parlare di governo dei tecnici o dei competenti è assolutamente fuori luogo. Il Pd deve
ritornare a svolgere il ruolo di opposizione che gli hanno affidato i cittadini”, ha detto Giovanni Barbagallo. Il tema dei rapporti col governo e del ruolo del Pd dovrebbe essere sottoposto, secondo quanto deciso ad aprile, a una consultazione con la base del partito. I tempi e le modalità di questa consultazione restano ancora da fissare. Il gruppo dei democratici tornerà a riunirsi alla fine della seduta d’Aula in corso a Sala d’Ercole e magari potrebbe affrontare la questione.