Condivido ogni parola di Donata su Francesco, aggiungendo che nonostante avesse creato un polo giornalistico di tutto rispetto rimase umile. Io ero presente al funerale e la lettera di Francesco ha confermato la sua grandezza d’uomo e di professionista.
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Non potevi descriverlo meglio Donata. Tanto scanzonato da riuscire a immaginare la sua impronta post mortem. Così, ironico e picaro, arrivò al Giornale quando ero io ad occuparmi degli aspiranti giornalisti. Superò brillantemente tutte le prove e l’estate successiva lo segnalai alla Cronaca e al mitico Vaccarella. La sua carriera fu un lampo. Come la sua vita.
Penso che si siano stretti la mano e preso il caffè.....!!! Non di più in 15 minuti....!!! Del resto non c'era nulla da dire.... tutto già risaputo
Il (non)funzionamento dei pronto soccorsi palermitani sono una un'offesa alla dignità umana!
Non hanno nemmeno approvato il bilancio .
Non sempre sono bravi i medici, ma sono indispensabili e, nella maggior parte dei casi, sono persone serie e disponibili. Ne abbiamo bisogno e dobbiamo avere fiducia in loro. A quelli che li aggrediscono andrebbe comminata una pena, anche breve, ma da scontare. A molti passerebbe la ” malantrinaria! Questo non succederà mai in italia, ma sognare non è reato anche s potrebbe portarci in…galera dato il sistema giudiziario italiano.
Grazie
Grazie Dottor Puglisi
Quando la scorsa settimana ci è piombata addosso la notizia del primo contagiato, un 38enne di un paesino della provincia lodigiana, subito la paura si è fatta spazio dentro ognuno di noi. A chi più, a chi meno è subito apparso evidente che con questo nuovo male dovremo imparare a convivere. Nato lontano, in qualche posto della sconfinata Cina, probabilmente da un putrido wet market dove, di punto in bianco, il virus è passato dall’animale (probabilmente un pipistrello) all’uomo. Un “salto” che gli scienziati chiamano spillover. E ora che è dentro di noi, annidato nel nostro corpo, sta facendo esplodere un male che purtroppo, nemmeno quando sarà scoperto il vaccino, potrà essere debellato.
l coronavirus ha percorso migliaia di chilometri prima di arrivare in Italia. Era solo questione di tempo: era ovvio che prima o poi si sarebbe annidato nelle nostre vite. E quando ha iniziato a propagarsi a macchia d’olio, ha fatto subito esplodere il panico.
Davanti all’unica arma per arginarlo, e cioè la creazione di “zone rosse” da cui non è più possibile uscire fino a nuovo ordine, in molti hanno reagito andando nel panico: fino a pochi giorni fa le code ai supermercati e gli scaffali svuotati da qualsiasi genere alimentare erano immagini di pellicole apocalittiche prodotte a Hollywood. Per alcune ore sono state anche la nostra realtà. Una realtà piegata dall’incubo del contagio e che ha spinto i più sensibili a chiudersi in casa. È su queste nostre paure che gli sciacalli si sono messi a speculare vendendo a peso d’oro generi irreperibili come l’amuchina.
Come sempre, il male si è sprigionato in un momento in cui tutti noi avremmo dovuto stringerci attorno a quei medici che lottano contro il tempo per fare in modo di evitare che il contagio abbia la meglio e per assicurare a chi sta male le cure migliori. Fa molto male assistere alle polemiche politiche di chi sta tristemente puntando il dito contro chi, invece, sta lottando in prima linea. Come fanno male certe vignette (quella di Vauro contro Salvini, tanto per intenderci) che usano il coronavirus solo per insultare e come fanno pena quegli slogan contro i “settentrionali” (tra l’altro molti di loro sono meridionali che rientrano).
Purtroppo, se col tempo impareremo a convivere col virus cinese, mai riusciremo a digerire certi colpi bassi che svelano il vero male che c’è nell’uomo. Un male che si fa più evidente nei momenti più difficili.
E contro questo male dell’anima non esiste alcun vaccino.
Il lavoro è lavoro. Non ne esistono di più importanti di altri, perché tutti siamo importanti ma nessuno è indispensabile. L’Italia, e la Sicilia in particolare, hanno bisogno di gente normale che compia il proprio dovere con serietà e onestà sia nel Pubblico sia nel Privato. Altro che eroi! Quelli lasciamoli nei fumetti…
bravissimo Giulio! Basta con questa retorica a tanto al kg tutte le volte che si parla di sanità… onore a chiunque svolga il proprio lavoro con serietà e dedizione ma l’eroismo è un’altra cosa