Gli incendi e la Sicilia devastata, ecco la diffida per gli enti

Gli incendi e la Sicilia devastata, ecco la diffida per gli enti

L'azione legale
L'ESTATE A RISCHIO
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PALERMO- Con una lettera inviata dallo studio legale Palmigiano di Palermo, un gruppo di cittadini ha diffidato gli enti pubblici che non hanno agito per prevenire gli incendi dell’estate 2023. La missiva esorta gli enti destinatari a effettuare entro 30 giorni tutti gli interventi previsti dalla legge per prevenire i roghi, con riserva di adire l’autorità giurisdizionale in caso di mancato riscontro. L’obiettivo è fare in modo che non si ripetano più gli incendi che la scorsa estate hanno devastato la Sicilia, provocando danni per 300 milioni di euro.

L’azione legale

L’idea di mettere in piedi un’azione legale collettiva è partita subito dopo i roghi dello scorso luglio per iniziativa di Bonetta dell’Oglio, chef da sempre impegnata nella difesa della biodiversità, che ha subito coinvolto l’avvocato Alessandro Palmigiano che segue la vicenda con il collega di studio Luca Panzarella. Centinaia di persone, non solo danneggiate, hanno aderito all’iniziativa, da cui è scaturita l’associazione Isola Fenice, presieduta dalla chef.

Gli enti diffidati

Gli enti a cui è stata indirizzata la diffida sono la Presidenza della Regione siciliana, l’assessorato Territorio e Ambiente, il dipartimento regionale della Protezione civile, il comando del Corpo forestale della Regione siciliana (servizio 4, antincendio boschivo), la direzione regionale dei Vigili del fuoco in particolare l’Ufficio prevenzione incendi e la sala operativa, il ministero dell’Agricoltura, la Città metropolitana di Palermo e i Comuni di Palermo, San Vito, Cefalù, Gratteri e Monreale.

L’estate alle porte

“L’estate è alle porte – afferma dell’Oglio – e un nuovo ’25 luglio’ non si deve in alcun modo verificare; l’obiettivo dell’associazione Isola Fenice, in rappresentanza dei soggetti danneggiati e di tutti i cittadini sensibili alla salvaguardia del nostro territorio, è che le amministrazioni interessate provvedano immediatamente a porre in essere tutte le attività finalizzate a evitare l’innesco e la propagazione di incendi”. Le uniche risposte, finora, sono arrivate dai Comuni di Gratteri e Cefalù e dal comando del Corpo forestale.


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