Due anni di commissariamento non sono bastati. All’Asi di Catania si attende ancora la convocazione dell’assemblea che avrebbe dovuto eleggere gli organi consortili e il presidente. Con questo preciso compito era stato nominato il commissario straordinario Salvatore Giuffrida, nel settembre del 2008. Il rinnovo degli organi consortili doveva essere “sollecito”. Ma dopo due anni, ancora nulla. O quasi. Agli sprechi dei due anni di gestione commissariale dell’Asi di Catania è dedicata un’ampia inchiesta di Accursio Sabella che sarà pubblicata sul prossimo numero di “S”, il magazine che guarda dentro la cronaca, in edicola da sabato 27 novembre.
Giuffrida, però, si difende: “Non ho convocato l’assemblea – spiega – solo perché il Comune di Catania e altri due Comuni del consorzio non hanno mandato i loro rappresentanti. Del resto, oggi, con l’imminente riforma delle Asi in vista, non avrebbe senso creare nuovi organi, costosi per l’Ente”.
Dal 2008 a oggi, però, all’Asi di Catania qualcosa è accaduto. Il commissario Giuffrida, infatti, ha aumentato la propria indennità (con valenza retroattiva), incassando così anche gli arrestrati. E ha avuto la possibilità, tra le altre cose, di andare decine di volte in missione. Missioni come quella per presenziare alla Festa della Repubblica a Roma o all’inaugurazione di un centro Ikea in provincia di Gorizia.
Ma non solo: Giuffrida, che subentrerà all’Ars al posto di Fausto Fagone, il parlamentare regionale finito in manette nell’operazione Iblis, ha nominato un dirigente generale esterno con un contratto da circa 260 mila euro all’anno. Raffaele Gulino, questo il nome del direttore dell’Asi, originario di Grammichele, paese del governatore Raffaele Lombardo, è stato preferito ai dirigenti già presenti in organico all’Asi. E che non sarebbero costati un euro in più.