PALERMO – “Il cacatua? È mio”. Così, la Regione scoprì la querelle… ornitologica. Oggetto della polemica, gli uccelli del Parco d’Orleans, esemplari rari, fiore all’occhiello dei giardini della presidenza. Ma quei volatili sono finiti nel mirino del nuovo governatore. Rosario Crocetta, infatti, ha indicato le spese per il mantenimento degli animali come uno dei tanti esempi di spreco nell’amministrazione regionale. “Teniamo degli uccelli in affitto – ha detto il presidente della Regione – non s’è mai sentita una cosa del genere”. Al di là della “sparata” del presidente, impegnato nella caccia agli sprechi, la vicenda ha un sapore paradossale.
“La Regione – spiega infatti il capo delle segreteria tecnica di Crocetta, Stefano Polizzotto – paga cifre astronomiche per la tenuta dei volatili. Parliamo di somme che negli ultimi anni oscillavano tra i 300 mila e i 500 mila euro annui. E in passato si è arrivato a spendere persino un milione di euro”. Soldi dati ad un privato che rivendica anche la proprietà di quegli uccelli. “E noi – incalza Polizzotto – lo abbiamo diffidato. Vogliamo gestire i volatili attraverso il personale della Forestale e l’istituto zooprofilattico”. Insomma, il proprietario dei volatili dovrebbe lasciare gli uccelli e salutare. “Lui però – racconta Polizzotto – insiste nel dire che gli uccelli sono suoi. E allora dovrà decidersi. O ce li lascia gestire come diciamo noi, cioè senza spendere tutti quei soldi. O si può portare via i volatili”. Piccolo problema, però: gli uccelli ormai sono “stanziali”. Non è possibile spostarli da lì. Tra questi, il raro cacatua dal ciuffo giallo. Il pappagallo che all’orecchio di Crocetta ripete sempre la stessa parola: “Spreco”.