PALERMO – “La prossima settimana sarà decisiva per i rapporti tra il Pd e il presidente Crocetta”. Il segretario regionale dei Dem Fausto Raciti spiega così l’esito dell’incontro di oggi a Roma con il governatore, il deputato nazionale Faraone e il vicesegretario nazionale Guerini. E l’importanza dei prossimi giorni emerge anche da una nota comprensibilmente cauta e improntata all’ottimismo proprio di Guerini, che parla di un confronto che “si è svolto in un clima estremamente positivo e costruttivo. In particolare – si legge nella nota – è stato individuato un percorso di riforme da compiere secondo un preciso crono programma nei prossimi sessanta giorni, partendo da un incontro con la segreteria regionale siciliana. Si tratta di una risposta forte e decisa per il rilancio dell’attività della Regione e che verrà sostenuta e condivisa con le altre forze della coalizione dal Pd siciliano”. Non basterà, insomma, che il presidente dica cosa vuole fare. Ma servirà, stavolta, precisare anche in quanto tempo intende portare a casa le riforme previste. E già lunedì potrebbe esserci il primo incontro tra presidente e big del partito.
Il senso del comunicato di Guerini, ovviamente, è confermato dal responsabile Welfare del governo Renzi, Davide Faraone: “Con l’incontro di oggi – spiega – si inaugura un metodo nuovo. Un nuovo coordinamento tra presidente e partito. Crocetta, del resto, si è detto pronto a proporre riforme che anche noi, nei giorni scorsi, avevamo considerato essenziali. Si apre, spero, una fase diversa, caratterizzata da una maggiore sintonia, anche riguardo ai rapporti umani. E il governo nazionale – conclude – come ha fatto già in passato, ha assicurato il proprio sostegno. Adesso mi auguro che il processo si metta davvero in moto, per una svolta seria in Sicilia”.
E, come detto, il “pressing” del Pd sul governatore è confermato da Fausto Raciti. Se infatti Crocetta racconta di un vertice nel quale “non si è parlato di rimpasto, né di assetto di governo”, il leader siciliano dei democratici ammette: “Dal tavolo è scaturita, di fatto, una decisione: il presidente Crocetta dovrà confrontarsi, nei prossimi giorni, con la segreteria regionale del Pd. In quella sede bisognerà fissare l’agenda degli interventi e il cronoprogramma cui fa riferimento Guerini”. Ma quell’incontro tra il governatore e gli organismi regionali del partito verrà anticipato da una direzione regionale, in occasione della quale Raciti intende “presentare un documento-relazione contenente tutte le cose che bisogna fare per la Sicilia. E che indicherà anche la strada per farlo. Chiederemo che non si parli genericamente di ‘Programmazion europea’, ma che si entri nel dettaglio del nuovo programma di utilizzo dei Fondi comunitari. E ancora – prosegue Raciti – sottolineeremo la necessità di portare avanti riforme vere. A cominciare da quella sulla Formazione professionale, ancora in alto mare: una situazione che desta grande preoccupazione. Infine bisognerà cambiare marcia nei rapporti tra governo e maggioranza, ponendo fine a slogan e norme-spot e puntando a un dialogo vero con le forze politiche”.
Ma tutto questo, ovviamente, passerà dal nuovo assetto di governo. O meglio, la sottoscrizione di un nuovo programma e l’accettazione, da parte del presidente, di un nuovo modo di dialogare col Pd, sarà la base per discutere la composizione del “nuovo” esecutivo. “Da questo punto di vista – precisa Raciti – per noi non è cambiato nulla. E il problema non è e non è mai stato quello dell’ingresso dei cuperliani in giunta. La delegazione del Pd va ridiscussa in modo unitario. Nei giorni scorsi ho parlato di ultimo appello per questo governo? Rimango di quell’idea. Certo – conclude il segretario del Pd – registro il fatto che Crocetta viene chiamato a un confronto col Pd regionale. Come vorrà portare avanti questo confronto, lo vedremo”.