Guerra sulle zone blu Apcoa| Il Comune si rivolge a Roma - Live Sicilia

Guerra sulle zone blu Apcoa| Il Comune si rivolge a Roma

Gli assessori Catania e Arcuri hanno inviato una lettera alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per un parere sulla querelle dell'extragettito da 1,3 milioni di euro. E i corsi per gli ausiliari restano fermi al palo.

PALERMO – Una guerra finora silenziosa fatta di cifre, stime, bilanci e comparazioni. Da un lato il comune di Palermo, e in particolare l’assessore Giusto Catania e il vicesindaco Emilio Arcuri, dall’altra la Panormus 2000, la società che ha costruito il parcheggio sotto il Tribunale e ha affidato la gestione di 2.701 strisce blu all’Apcoa. Un rapporto, quello fra Palazzo delle Aquile e l’impresa, che negli ultimi tempi si è andato sempre più incrinando per via del così detto extragettito.

La convenzione prevede infatti che, periodicamente, le parti facciano un po’ di conti sulla base di profitti e ricavi: il Comune è convinto che Panormus 2000 abbia avuto dal 2006 al 2013 un extragettito di 1,3 milioni di euro, che vuole indietro, mentre la società sostiene che sia l’amministrazione a dover sborsare oltre 1 milione. Una differenza di non poco conto, che però è arrivata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e precisamente al Dipe, l’unità tecnica della finanza di progetto. Arcuri e Catania lo scorso febbraio hanno infatti chiesto un parere a Roma visto che il rischio di un contenzioso è alto, anzi altissimo dati i soldi in ballo.

La convenzione stipulata nell’era Cammarata prevede infatti che la Gecopre (che ha costituito la società di scopo Panormus 2000) provveda alla progettazione, costruzione e gestione del parcheggio multipiano di piazza Vittorio Emanuele Orlando in cambio di 231 stalli e box da mettere in vendita (con convenzione novantennale) e di 480 posti in rotazione per il servizio pubblico. Per rendere remunerativo il tutto, ci sono anche 2.701 strisce blu in superficie per garantire l’equilibrio finanziario dell’affare. La Gecopre aveva chiesto addirittura di aumentare i posti, ma la stessa Presidenza del Consiglio nel 2005 intervenne dicendo al Comune di non accettare ma di prevedere alcuni meccanismi per eventuali correttivi. Insomma, di anno in anno bisogna fare i conti e capire se la società ha incassato troppo e quindi deve restituire soldi, oppure troppo poco ed è quindi il Comune a dover aprire il portafogli.

Il problema è che Comune e Panormus 2000 interpretano la convenzione in modo diverso e su dati diversi: di qui la divergenza e la richiesta di chiarimenti a Roma. Inoltre, per il Comune, non va nemmeno applicata ai ricavi la rivalutazione Istat.

Qualche giorno fa è arrivata una lettera dalla Capitale, ma solo per chiedere alcuni chiarimenti. Il parere in pratica non c’è, ma la guerra resta in atto. Tanto da, pare, aver bloccato i corsi per ausiliari del traffico destinati ai dipendenti Apcoa per elevare la doppia multa: corsi che dovrebbe fare l’Amat, ma che per ora restano al palo.

LE REAZIONI
“Era ora che il Comune si svegliasse sulla vicenda Apcoa e zone blu, le nostre denunce fatte oltre un anno fa con tanto di dossier hanno prodotto un primo effetto. Idv aveva anche lanciato una raccolta firme per la cancellazione degli stalli a pagamento, con migliaia di adesioni”. Lo dicono i consiglieri comunali di Idv, Paolo Caracausi e Filippo Occhipinti, commentando la scelta del comune di Palermo di chiedere l’extragettito alla Panormus 2000 che ha affidato la gestione degli stalli ad Apcoa. “L’extragettito da 1,3 milioni di euro è stato chiesto dal Comune solo a seguito della nostra denuncia con tanto di conferenza stampa – dice Occhipinti – ma questo non basta. La vicenda degli extragettiti è solo la più piccola delle storture di questa incredibile e antieconomica concessione che il Comune ha sottoscritto a danno dei cittadini residenti e non”. “Confermiamo che il nostro dossier è un utile supporto per arrivare anche alla rescissione del contratto con Apcoa, sicuramente per le zone blu di superficie – dice Caracausi – ma se dopo un anno la montagna Comune ha partorito solo questo topolino, saremo noi a presentare il tutto alla procura della Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica”.

 


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