I club sportivi palermitani contro la riforma dello sport, "Settore a rischio" - Live Sicilia

I club sportivi palermitani contro la riforma dello sport, “Settore a rischio”

A rischio le associazioni dilettantistiche pure
LA PROTESTA
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PALERMO – “La legge sulla riforma dello sport, che dovrebbe entrare in vigore dall’inizio di luglio, determinerà la fine del sistema dilettantistico puro, quello delle piccole associazioni e società che assolvono un ruolo esclusivamente sociale e di sostegno al territorio”. Lo ha detto il presidente Giorgio Locanto al termine dell’assemblea di “Palermo al Vertice”, il consorzio che riunisce tutti i più importanti club del capoluogo.

Nel corso della riunione, svoltasi nei locali del Country Club, sono emerse tutte le preoccupazioni dei dirigenti per una “svolta” che rischia di mettere al tappeto la maggior parte di quelle realtà sportive che già soffrono per la carenza impiantistica e gli scarsi sostegni economici sia pubblici che privati.

“Il fine della riforma – ha aggiunto Locanto – poteva essere nobile perché tende a regolamentare con un’unica norma gli aspetti civilistici, fiscali e giuslavoristici, ma finirà per ‘favorire’ le attività dello sport professionistico e quelle delle palestre e del fitness. Al contrario le associazioni di piccola dimensione, che hanno da sempre vissuto di volontariato e della passione dei propri dirigenti, si troveranno in grave difficoltà”.

La data del primo luglio è vista con profonda apprensione se non addirittura con terrore. “In Italia – aggiunge Antonio Coglitore, vicepresidente di Palermo al Vertice – le associazioni sportive dilettantistiche di piccola dimensione sono circa 120mila ed è ragionevole stimare che con le nuove regole più della metà chiuderanno i battenti. Perché? Tralasciando temi più sottili quali le necessarie modifiche statutarie, lo scambio di informazione con il nuovo Registro delle attività sportive e tanti altri aspetti, il tema che non ammette dubbi deriva dal nuovo inquadramento dei rapporti di lavoro con i collaboratori sportivi. Fino al 30 giugno esisteva, infatti, una totale esenzione da ogni adempimento fiscale e contributivo per i compensi fino a 10mila euro. Da luglio, venendo meno la figura del ‘collaboratore sportivo’, la soglia sotto il profilo contributivo scenderà a 5.000 euro”


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