L’ultima legge approvata all’unanimità dall’Assemblea regionale siciliana “Misure in materia di personale della regione siciliana e di contenimento della spesa” (per intenderci,quella che apre alle stabilizzazioni di circa 800 precari e riapre, dopo tanti anni, ai concorsi), ora al vaglio del Commissario dello stato, crea seri dubbi di legittimità costituzionale. Lo scrive in una nota il sindacato Cobas Codir. “Alcune delle norme approvate ieri dall’Ars – scrivono i Cobas – sono solo la riproposizione di norme già impugnate l’anno scorso dall’ex Commissario dello Stato, Michele Lepri Gallerano, che tentavano di eludere gli effetti del decreto legge n. 78/2009, convertito in legge n. 102/2009 (cd.Legge Brunetta). Inoltre, – aggiungono – anche secondo la recente giurisprudenza della Corte Costituzionale sarebbe illeggittima la riserva solamente del 30% di posti destinata al pubblico concorso”.
“Assistiamo – dichiarano i segretari generali Dario Matranga e Marcello Minio – all’ennesima farsa del governo regionale che continua a prendere in giro non solo i precari ma anche tutti i disoccupati e i cittadini siciliani, considerato che anche il nuovo Commissario dello Stato, Carmelo Aronica, non potrà non censurare i profili di illeggitimità della norma in questione. Sfugge il motivo per cui l’esecutivo regionale abbia deciso di continuare a seguire una strada già segnata che, oltre a rischiare di essere l’ennesima presa in giro nei confronti dei precari, viene vissuta dai dipendenti di ruolo come una mortificazione delle proprie aspettative di carriera e che, comunque, rappresenta uno schiaffo per tutti i disoccupati senza santi in paradiso”.
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