CATANIA – Ormai non è certo una novità. I signorotti della droga di Catania sono quasi sempre percettori del reddito di cittadinanza. La scoperta avviene ad ogni blitz. E anche l’operazione di questa mattina ha fatto emergere che i due indagati principali, più un terzo, hanno ricevuto in totale 36mila euro dallo Stato. Attilio e Gaetano Salici sono i due ‘cugini’ dello spaccio che sarebbero ai vertici dell’organizzazione criminale sgominata oggi dai carabinieri della compagnia di Gravina di Catania. I due sono i nipoti di Concetta Salici (battezzata dalla stampa la zarina dell’usura) e – quindi – cugini di Attilio e Gaetano Bellia, più volte coinvolti in retate sul ‘clan Cappello-Carateddi’ per il loro legame con Iano Lo Giudice, da ormai oltre dieci anni al 41bis.
Un’inchiesta che ha permesso di localizzare il quartier generale del gruppo di pusher in un autolavaggio a San Giovanni Galermo. I due Salici avrebbero ‘gestito’ tre piazze di spaccio: due nel quartiere catanese (una nei pressi di un parcheggio, una vicino a un paninaro) e la terza alla villa comunale di Mascalucia. Ma visto il periodo di pandemia i cugini avrebbero messo in piedi anche un rapporto fiduciario con i ‘clienti’ consentendo anche la consegna a domicilio dello stupefacente. Sia marijuana che cocaina.
Il giro d’affari sarebbe stato di circa ottomila euro al giorno. I carabinieri oggi hanno arrestato in totale 13 persone, di cui 12 in carcere e una ai domiciliari. Il cuore pulsante dell’operazione sono le immagini delle telecamere installate nei punti nevralgici delle cessioni di droga. Sono diversi i filmati che incastrano gli indagati. Nei prossimi giorni si svolgeranno gli interrogatori di garanzia davanti al gip.
