Nessun “Pdl Sicilia” e il simbolo non si tocca. Giuseppe Castiglione, co-coordinatore del Pdl nell’Isola, in una intervista rilasciata in esclusiva all’agenzia Ansa detta i tempi per la ricompattazione. “Il partito impedirà la costituzione di un gruppo all’Ars col nome Pdl Sicilia” dice e chiarisce: “nessuno può pensare di usare il simbolo per le prossime elezioni”. Un segnale a tutto il partito e anche un periodo di riferimento: dieci giorni. Il gruppo dirigente, in questo periodo, formalizzerà agli organismi nazionali la proposta di rinnovo delle cariche provinciali e regionali e a quel punto, dice Castiglione, si capirà se il Pdl riuscirà a ricompattarsi oppure si avvierà verso una scissione.
“Stiamo facendo di tutto – dice Castiglione all’Ansa – per riportare unità nel partito. Vogliamo che tutti stiano all’interno del Pdl, nei coordinamenti provinciali e in quello regionale. Vorremmo inserire nelle nostre proposte l’area Micciché e l’area Fini”. Il riferimento di Castiglione è ai gruppi sorti sotto l’egida “Pdl” al comune di Palermo da politici fedeli al sottosegretario alla presidenza, Gianfranco Miccichè, e al deputato Dore Misuraca. Ma non solo. I riferimenti sono anche agli ex An legati al presidente della Camera, Gianfranco Fini, primo fra tutti il vicepresidente della commissione parlamentare Antimafia, Fabio Granata. Tutti pronti a creare il gruppo “Pdl Sicilia” all’Assemblea regionale siciliana.
Castiglione non ci sta: “Questo gruppo è incompatibile col Pdl, il loro è un tentativo di dividere e non consentiremo l’uso del nome all’Ars”. Pdl Sicilia “non signica altro che ‘Partito di Lombardo Sicilia’; per noi Pdl significa, invece, Popolo delle Libertà. Loro stanno immaginando – aggiunge – di sostenere in maniera più leale Lombardo. La realtà è che con questo tentativo di dividere il Pdl, stanno creando le condizioni per azzerare il governo Lombardo. Mentre ufficialmente dicono di sostenere Lombardo, di fatto vorrebbero aggiungere un altro pezzo di opposizione a quella dell’Udc e del Pd. Vorrebbero, insomma che si aggiungesse la nostra opposizione, in modo da far cadere l’attuale presidente”.