I dipendenti denunciano | Arrestato patron di un ente - Live Sicilia

I dipendenti denunciano | Arrestato patron di un ente

Ai domiciliari Luciano Tornambè, presidente della Coop Emmeciquadro di via Rapisardi.  Crocetta: "Un caso grave che non deve assolutamente mettere in pericolo il posto di lavoro dei dipendenti".

PALERMO, Formazione professionale
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PALERMO – I carabinieri del Nucleo per la tutela del lavoro di Palermo hanno arrestato il presidente e amministratore dell’ente di formazione “Coop Emmeciquadro”, Luciano Tornambè, di 47 anni, con l’accusa di estorsione e truffa. L’indagine, condotta dal pm Luca Battinieri, è partita in seguito alle denunce di alcuni dipendenti dell’ente di formazione di via Rapisardi 15, esasperati da prolungate e continue vessazioni.

A Luciano Tornambè è stata notificata stamattina la misura cautelare dai Carabinieri della Tutela Lavoro di Palermo e del Gruppo di Monreale. Secondo l’accusa Tornambè avrebbe, ogni mese e con più dipendenti, fornito a questi la retribuzione indicativa variante da 1.500 a 2.200 euro per poi farsela restituire dietro minaccia di licenziamento o della cessazione dell’attività, con l’aggravante di avere agito con abuso di prestazione d’opera. Ai lavoratori veniva dunque tolto, o tutta o parte della retribuzione, nel migliore dei casi sarebbe rimasta al lavoratore il 50 per cento della cifra documentata. Per questo Tornambè dovrà rispodere dell’accusa di estorsione.

Inoltre, il presidente e amministratore dell’ente di formazione avrebbe avanzato alla Regione la richiesta di accesso alla cassa integrazione in deroga per quattro dipendenti, attestando, falsamente secondo l’accusa, l’intervenuta sospensione di questi lavoratori dal lavoro per accedere alle erogazioni pubbliche. Parallelamente Tornambè avrebbe inoltrato all’Inps delle attestazioni contenenti le false indicazioni sulla riduzione oraria dei lavoratori, mentre li avrebbe tenuti, invece, al lavoro. Così facendo il patron della coop. Emmeciquadro da un lato otteneva dalla Regione indebiti trattamenti di cassa integrazione, dall’altro l’Inps e i lavoratori subivano l’evasione delle somme che l’impresa avrebbe dovuto versare per le prestazioni invece fornite. Tornambè avrebbe inoltre indotto in errore la Commissione Regionale per l’Impiego con false attestazioni documentali a concedere il trattamento di Cig ai lavoratori indicati e avrebbe indotto un dipendente, sempre sotto la minaccia del licenziamento, ad apporre firme false attestanti la presenza di corsisti che in realtà non avrebbero partecipato ai corsi dichiarati.

Un episodio per tutti è datato gennaio 2013. Per sfuggire ad un controllo della Direzione Territoriale del Lavoro di Palermo, che operava su richiesta del Dipartimento formazione professionale con la finalità di accertare se i pagamenti relativi al personale in relazione all’attività formativa del “Piano Formativo 2011” erano in regola, Tornambè non avrebbe esitato a corrispondere le retribuzioni agli stessi dipendenti mediante assegno per poi farsi restituire in contanti le somme, in modo tale da dimostrare alla pubblica amministrazione che lo stava sottoponendo a controllo, la sua regolarità al fine di ottenere la restante parte di finanziamento. Il Gip di Palermo ha inoltre applicato nei confronti della società, l’esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi e sussidi pubblici per un anno: il provvedimento è stato notificato all’amministrazione nelle mani del Dirigente Generale della Formazione Gianni Silvia. Attualmente i lavoratori denuncianti sono tutti al loro posto di lavoro.

Sul caso è intervenuto il presidente della Regione Rosario Crocetta che in una nota ha affermato che “la vicenda fa comprendere molto bene come spesso il disagio salariale dei lavoratori derivi dal cattivo comportamento dei rappresentanti degli enti di formazione, come viene palesemente dimostrato in questo caso. Registriamo drammaticamente – continua Crocetta – un altro grave caso che non deve assolutamente mettere in pericolo il posto di lavoro dei dipendenti. Per risolvere questo problema non c’è alternativa rispetto alla rapida approvazione della legge ‘Scilabra’ sulla Formazione che garantisce, con l’istituzione dell’albo dei lavoratori e dell’agenzia per la gestione delle situazioni di crisi, occupazione e sostegno al reddito per i lavoratori. Occorre fare presto, conclude Crocetta, incardinando subito la legge. Il Parlamento, invece di impegnarsi continuamente a discutere su mozioni di censura, di sfiducia, cominci a fare le leggi. La Sicilia, i lavoratori e gli imprenditori ne hanno bisogno”.


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