I direttori generali della sanità: "Non è ora di cambiare il sistema?"

I direttori generali della sanità: “Non è ora di cambiare il sistema?”

L'ex rettore di Palermo avanza una nuova proposta

Qualche tempo fa un leader siciliano di partito rivendicava – tra i risultati ottenuti – di avere ottenuto per il suo partito la nomina a direttore generale di “propri uomini” in quasi metà delle aziende regionali sanitarie ed ospedaliere della Sicilia. Inutile fare nomi, non è stato (e forse non sarà) l’unico ad avere fatto una simile rivendicazione, peraltro in quel caso del tutto veritiera. Oltretutto, cosa ancor più grave, quell’affermazione non suscitò alcuno stupore nel resto della classe politica. Così funziona in Sicilia, si sa.

Il risiko delle nomine

È ricominciato il risiko delle nomine dei nuovi direttori generali. E, quasi divertiti, i giornali ed i siti lanciano valutazioni numeriche: 6-6-2-2-2, intendendo il numero di poltrone che toccano ai diversi partiti della maggioranza di governo. No, Fratelli d’Italia ne reclama 7. No, Lega ed MPA vanno insieme, quindi a loro ne toccano 5. Il tutto attingendo da “listoni” di idonei, ovviamente selezionati dalla Regione con criteri arbitrari, magari distinti in super idonei e idonei semplici. Merito? Risultati conseguiti? Professionalità? Competenza? Parametri sconosciuti, gli unici valori che contano sono l’appartenenza al partito e la capacità di tradurre la posizione raggiunta in una rendita di vecchie e nuove clientele.

Ancora una volta tutto questo avviene in una situazione di assoluta rassegnazione, in un silenzio assordante, mentre la Sanità siciliana naufraga in liste d’attesa infinite, vuoti di organico, casi di malasanità che si moltiplicano, in buona misura anche a causa della modestia della governance delle aziende sanitarie ed ospedaliere. Noi non ci stiamo. Italia Viva non accetta questa logica perversa.
Questo sistema va scardinato dalle fondamenta. Occorre una vera rivoluzione.

Come cambiare il sistema

Il sistema che proponiamo prevede una prima selezione pubblica a seguito di un bando aperto al quale possono partecipare esclusivamente i candidati inclusi nell’Elenco nazionale idonei all’incarico di direttore generale degli Enti del Sistema Sanitario Nazionale, introdotto alcuni anni fa dai governi Renzi-Gentiloni sulla base di criteri meritocratici ed aggiornato ogni due anni. Nel bando andranno definiti i titoli che saranno tenuti in considerazione nella fase di valutazione, che devono essenzialmente far riferimento a risultati misurabili conseguiti in esperienze analoghe in contesti locali, nazionali od internazionali.

La commissione di valutazione dovrà essere autorevole e indipendente. Proponiamo che la valutazione sia affidata ad un organismo la cui eccellenza sia riconosciuta a livello internazionale. La Regione siciliana deve stipulare una convenzione con una delle strutture ospedaliere di maggior riconoscimento a livello almeno europeo (giusto per fare qualche esempio potrebbe essere la Karolinska Universitet in Svezia, o l’Hopital Universitaire Pitiè Salpetrière in Francia, o ancora la Charitè UniversitatsMedizin Berlin in Germania) cui affidare la valutazione e la scelta dei candidati più meritevoli di ricoprire l’incarico di direttore generale in virtù della loro professionalità, delle esperienze maturate e dei risultati conseguiti in analoghe posizioni.

Il numero di idonei dovrà essere eguale a quello delle aziende sanitarie od ospedaliere. A quel punto l’associazione idoneo-azienda potrà essere effettuata senza particolari criticità dalla Giunta di Governo, dal momento che avverrebbe su un lotto di professionisti di dimostrata qualificazione. Merito, professionalità, valutazione. Queste sono le parole chiave che vorremmo fossero introdotte.

*gli autori sono componenti dell’esecutivo siciliano di Italia Viva


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