I disabili scrivono a Baccei: | 'Faccia chiarezza sui soldi' - Live Sicilia

I disabili scrivono a Baccei: | ‘Faccia chiarezza sui soldi’

La marcia dei disabili: Crocetta e Pif

Polemica sui fondi. La replica dopo le dichiarazioni dell'assessore.

L'intervento
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Gentile Assessore Baccei,

la sua segreteria ci ha trasmesso la nota di replica all’articolo di Accursio Sabella, riguardante il trasferimento di 53 milioni di euro dalle casse dell’ IRFIS alla tesoreria Regionale, e di questa attenzione nei nostri confronti le siamo grati.

La replica intende rassicurare “tecnicamente” sulla disponibilità delle somme a copertura delle nuove spese correnti per il fondo per le persone con disabilità di cui all’art.9 della finanziaria. Lei ci dice che “la spesa può essere attivata a prescindere dalle “eventuali vicissitudini” (il virgolettato è nostro) di ciascuna singola fonte di finanziamento, fermo restando che, ove mai si ponesse un problema specifico su una singola fonte di copertura, dovrà provvedersi, ove l’andamento complessivo delle entrate (tributarie ed extratributarie) non consenta una compensazione, all’individuazione di una copertura alternativa, ovvero all’individuazione degli interventi di spesa su cui operare una corrispondente riduzione per assicurare il mantenimento degli equilibri di bilancio. Ad ogni modo un eventuale disavanzo, in base al regolamento di contabilità, può essere ripianato in un triennio”.

In pratica lei ci annuncia che se non dovessero andare bene le cose in entrata abbiamo tre anni per ripianare il nuovo deficit. Quindi tutto può farsi “in ossequio” al principio dell’universalità del bilancio. Spiace rappresentarle che pur essendo #handicappatinocretini, questo sistema di copertura di nuove spese correnti non lo abbiamo capito. E non ci limitiamo solo ai 53 milioni oggetto di giusta attenzione del giornalista di Live Sicilia. Lei sa bene che quando siamo stati auditi, lo scorso 22 marzo, in Commissione Bilancio, le avevamo anche espresso forti riserve sulla complessiva consistenza delle altre operazioni contabili (chiamarle coperture, ci creda, non ce la facciamo) per bilanciare una nuova spesa corrente, dato che le persone con disabilità siamo come i diamanti, per sempre.

Dalla finanziaria approvata si legge che 63 milioni dovrebbero arrivare da “processi di riforma relativi alle modalità di attribuzione alla regione di entrate spettanti tenendo conto del tasso d’incremento del Pil nazionale”; inoltre, quasi una sessantina dovrebbero arrivare da quel complicato sistema di compravendita immobiliare imposta al fondo pensioni dei dipendenti regionali, e “fino a 50 milioni” da risparmi derivanti dalla centralizzazione degli acquisti nel settore sanitario. Dei soldi tolti all’ Irfis ne ha già parlato Accursio Sabella, e il fatto che questa sia dal 2015 una Banca sotto il controllo (e soggetta alle autorizzazioni di Bankitalia) sembra non scomporre le sue certezze. Sulla aleatorietà delle coperture da nuove entrate tributarie per ipotesi di sviluppo del Pil non è il caso di sprecare inchiostro, e anche la costituzionalità della manovra sul fondo Pensioni dei dipendenti regionali è sotto gli occhi di tutti, perché si appalesa incostituzionale.

Sui famosi “fino a 50 milioni” risparmi di spesa della centrale acquisti sanità lei stesso ci ha detto, il 22 marzo, che avrebbe dovuto convincere “politicamente” Roma a non imporre a Palermo il rispetto della norma che destina eventuali avanzi di questa natura al ripianamento del deficit. Lei però si è sentito quasi “disturbato” da noi e successivamente anche dai comici Ficarra e Picone, che ha velatamente invitato a fare il lor mestiere e a non immischiarsi in cose che non capivano, nella sua replica sul Giornale di Sicilia dopo che anche loro avevano manifestato le stesse perplessità a Crocetta. Come non sono stati competenti gli Uffici dell’Ars quando le hanno formalizzato in un documento ufficiale le stesse perplessità? Come non sono stati competenti il Presidente dell’Ars e la Commissione Bilancio, che in aula le hanno chiesto la relazione tecnica sull’ultima versione performante dell’emendamento la cui frettolosa compilazione postuma alla presentazione dell’emendamento (per obbligo normativo dovevate farlo prima) non ha ovviamente convinto? Siamo tutti così ignoranti? O, peggio, in malafede abbiamo complottato insieme, noi del comitato, il presidente dell’Ars, i comici, i tecnici dell’ Ars, la Commissione bilancio? Non credo.

Eppure noi, quando le avevamo detto queste cose ci eravamo fidati di quello che lei ci aveva insegnato alcuni mesi prima. Era stato lei a dirci che “la copertura deve essere credibile, sufficientemente sicura, non arbitraria o irrazionale, in equilibrato rapporto con la spesa che si intende effettuare”, richiamando la famosa sentenza cardine della Corte Costituzionale. Era stato lei a dirci che restava vietato “l’utilizzo di accantonamenti del conto capitale per iniziative di parte corrente”. Era stato lei a dirci che “non è possibile dare coperture con risorse extra-gettito rispetto alle previsioni di entrata perché “…tali eccedenze, infatti, devono essere utilizzate per il miglioramento dei saldi di finanza pubblica dell’esercizio in cui si verificano”.

E ci fermiamo qui, solo ai passaggi più significativi della sua corretta lezione di 8 pagine su come bisogna coprire nuove spese.

Lei sa benissimo, dr. Baccei, che se a Roma il flebile vento ancora favorevole a questa esperienza di governo dovesse cessare sarebbe inevitabile una impugnativa della finanziaria alla Corte Costituzionale, che non potrebbe che certificare quanto le norme impongono e lei stesso ha ribadito, e cioè l’incostituzionalità della legge nella parte in cui (non) dispone di (sufficientemente credibili) coperture alle nuove spese correnti a favore delle persone con disabilità. E i legali della Regione mai potrebbero usare la motivazione di sostenibilità della manovra riportando la frase che lei ha scritto e che abbiamo riportato prima.

Noi ci auguriamo che lo scenario di una impugnativa non avvenga, ma non siamo certo felici del fatto che ci siano stati raffazzonati questi milioni di euro con un grosso rischio di ulteriore deficit. Siamo ancora convinti che questo modo di coprire spese correnti con entrate come quelle citate non vada bene, sia sotto l’aspetto giuridico che sotto l’aspetto morale. E dire che vi avevamo pure detto come fare correttamente, per trovare corrette coperture, nel famoso documento presentato lo stesso 22 marzo.

Ci amareggia infine il suo giudizio di valore finale, che integralmente riportiamo, sull’articolo di Accursio Sabella: “resta il problema del corretto uso dei mezzi di comunicazione e dell’uso disinvolto e strumentale delle informazioni per obiettivi che nulla hanno a che fare con il diritto dei cittadini ad essere informati.”

Lei ha affermato una cosa molto grave. Quali sarebbero questi obiettivi? Ce lo dica perché non lo abbiamo capito. Per noi, semmai, resta il problema opposto: quello di una stampa che, salvo eccezioni, rimane alla prima domanda, si accontenta della prima risposta e non fa la seconda domanda.

Per quanto ci riguarda, noi ad Accursio Sabella e a tutti i giornalisti che tentano di dare un contributo di veridicità e chiarezza (che poi sono i principi del bilancio…) a questa storia non possiamo che essere grati, come cittadini, prima ancora che come portavoce dei fratelli Pellegrino e del comitato permanente #SiamoHandicappatiNoCretini.

Palermo, 25 maggio 2017 un portavoce

Giuseppe Catalano.

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