I docenti non gettano la spugna |Ancora proteste contro la riforma - Live Sicilia

I docenti non gettano la spugna |Ancora proteste contro la riforma

Continua il muro contro muro sulla riforma della scuola. Tante le iniziative organizzate a Catania.

La buona scuola di Renzi
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CATANIA – Buona Scuola: i docenti non arretrano di un millimetro. Continua il muro contro muro sulla riforma della scuola e prosegue il programma di iniziative di protesta finalizzato a bloccare l’iter di approvazione del disegno di legge. Docenti e alunni catanesi torneranno in piazza alle 19:00 di oggi in concomitanza con compagni e colleghi di altre sessanta città italiane. In programma c’è un flash mob in Piazza Università che vedrà protagonisti i docenti del Coordinamento etneo “vestiti di rosso e con un libro sul cuore” per ribadire la loro contrarietà a una riforma che trasforma le scuole in aziende. Un’ora dopo l’appuntamento si sposta in Piazza Stesicoro. Lì verrà allestito “uno spazio aperto” dove verranno proiettati video e documentari e si potrà discutere della riforma. Un appuntamento che verrà replicato, sempre nella centralissima Piazza Stesicoro, nella giornata di domani. Anche la giornata di sabato si preannuncia molto calda. A partire dalle 9:30 in Piazza Europa si terrà “la buona maratona della scuola” organizzata dai sindacati. il corteo si muoverà fino a piazza Mancini Battaglia per proseguire “poi idealmente” nel pomeriggio alle 16 in piazza del Duomo a Giarre, dove è in programma un secondo flash mob. Lunedì, 1 giugno, ore 16 “la buona maratona della scuola” arriverà a mercoledì, 3 giugno, ore 16, è la volta di Caltagirone, piazza Tondo Vecchio, dove un corteo si muoverà lungo la via Roma. L’obiettivo rimane quello di riuscire a ricucire una qualche forma di contrattazione con il governo e intavolare un confronto reale e serio con l’esecutivo nazionale che marcia spedito nonostante i malumori evidenti di un gran pezzo del mondo della scuola.

Sono tanti, infatti, i dubbi non fugati rispetto a diversi aspetti della riforma. A partire dalla valutazione dei docenti (molti insegnanti contestano non solo la composizione della commissione giudicante, ma anche la dimensione ridotta della stessa che si troverebbe a operare con difficoltà all’interno di scuole molto grandi) fino alle così dette “deleghe in bianco” al Governo (“per l’adozione di uno o più decreti legislativi, da adottare entro diciotto mesi dall’entrata in vigore della legge, in materia di sistema nazionale di istruzione e formazione”) che non fanno dormire sonni tranquilli agli insegnanti.


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