I dubbi dei commissari:| "A rischio stipendi e scuole" - Live Sicilia

I dubbi dei commissari:| “A rischio stipendi e scuole”

I commissari presenti oggi all'Ars

I nove commissari straordinari sono stati ascoltati in commissione Affari istituzionali per presentare la loro difficile situazione in merito ai tagli statali e regionali. Forzese: "A giorni ci riuniremo con Governo e prefetti per discutere quali risorse assegnare per salvare stipendi e l'apertura delle scuole".

PALERMO  – Entro la fine del 2013 le province spariranno dalla geografia regionale ma gli attuali commissari straordinari, istituiti nei mesi scorsi dall’amministrazione Crocetta, chiedono certezze su quello che sarà il futuro prossimo. Ecco perchè stamani, proprio in rappresentanza delle nove province, i commissari hanno presentato la loro situazione in prima commissione Affari costituzionali. Proprio ieri il governo regionale ha stanziato 34 milioni per le Province, soldi immediatamente spendibili.

“Le province stanno attraversando un periodo di forte crisi economica – ha affermato il presidente della commissione Marco Forzese – a causa dei tagli da parte dello Stato e della Regione quindi dobbiamo considerare che a rischio ci sono sia gli stipendi dei dipendenti che la riapertura, a settembre, delle scuole direttamente collegate”.

“Su questo tema occorre fare una riflessione – prosegue Forzese – sui futuri consorzi con i comuni ed io stesso, dopo aver raccolto le preoccupazioni dei commissari, mi farò carico entrò pochi giorni di fissare una riunione congiunta tra gli stessi commissari, il governo regionale e i prefetti per stabilire le risorse da assegnare a questi enti, al fine di garantire tutti i servizi e le funzioni sino a fine anno”.

Per il deputato Mpa Vincenzo Figuccia: “Senza fondi alle province si rischia seriamente che la campanella d’inizio lezioni in Sicilia rimanga in silenzio. Il problema è ovviamente di natura finanziaria e il Governo dovrà dare un segnale forte affinchè il monito sollevato dai commissari stamani rimanga inascoltato”.


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